Salute

Moliterno: il sindaco Tancredi scrive al governatore Bardi per chiedere la revoca della “zona rossa”


Dopo la nostra nota del 14 aprile, con la quale si metteva in evidenza lo scarso numero di tamponi effettuati nella comunità moliternese, si scalda il dibattito politico sulla gestione dell’emergenza Coronavirus. Una delle questioni più accese di questi giorni, relative alle politiche di contenimento dell’infezione da coronavirus, riguarda lo scarso numero di tamponi. Secondo fonti autorevoli attendibili, al momento (ieri) erano stati effettuati, a Moliterno, solo 40 tamponi su una popolazione di circa 4000 abitanti. Ma è bene ricordarlo: le direttive dell’Organizzazione mondiale della sanità prevedono che il test venga effettuato solo ai sintomatici. L’altra questione posta all’attenzione del dibattito è il prolungamento della zona rossa fino al 26 aprile p.v. È opinione diffusa tra la popolazione che prolungare la zona rossa avrebbe avuto un senso se nel contempo si fosse proceduto, o si stesse procedendo ad effettuare tamponi oronasali per il Coronavirus a tutta la popolazione, cosi come è stato fatto a Vo’ Euganeo, un piccolo centro del Padovano di 3305 abitanti, primo focolaio in Veneto di Covid-19. Un paese, quindi, simile al paese lucano per numero di abitanti. In effetti, la Regione Veneto si è attivata subito ad effettuare tamponi a tutta la popolazione di Vo’ Euganeo e a dotarsi di un programma di estensione del tampone anche agli asintomatici entrati in contatto con i positivi dell’intera regione.

Non è un caso che il Veneto, ad oggi, risulta la prima regione in Italia per numero di tamponi processati in rapporto al numero di abitanti, ha processato 216344 tamponi, pari 44 tamponi per 1000 abitanti, contro i 5037 processati in Basilicata (solo 9 tamponi/1000 ab.). Ad onor del vero in Basilicata, però, si è partiti al tamponamento due settimane dopo delle regioni del Nord. Immediata la risposta di chi invece i tamponi non li vede di buon occhio: “I tamponi non vengono fatti a tutti ed è per questo anche che si sta in quarantena, chi ha sintomi gravi viene preso in considerazione e gli viene fatto il tampone, poi se, ma solo se risulta positivo, allora si risale a tutti i suoi contatti, e gli si fa il tampone.”La domanda tra la popolazione, a questo punto, sorge spontanea: Vo’ Euganeo primo focolaio in Veneto, Moliterno primo focolaio in Basilicata, perché a Vo Euganeo è stato possibile mentre a Moliterno NO?”

Ne abbiamo parlato con l’Assessore Cupparo della situazione tamponi a Moliterno, ascoltate la sua intervista.

“Questo non è certo il momento per aprire polemiche politiche, o ricercare eventuali responsabilità – è il commento di un cittadino intervenuto con un post nel “dibattito facebook” – ma il dato di fatto è che Moliterno si trova con il prolungamento della zona rossa e con un futuro incerto che aleggia tra la popolazione. Semplice, facile martoriare un paese già fin troppo martoriato fisicamente e psicologicamente. Come dire: intanto non vi potete muovere, nessuno esce, nessuno entra, poi si vedrà, magari di tanto in tanto si fa qualche tampone e qualcuno risulterà positivo (mi auguro proprio di no) con uno stillicidio di casi, e se così dovesse succedere, che si fa, si prolunga ancora una volta la zona rossa? […] …Tamponare tutta la popolazione – si legge nel post – significa avere un quadro epidemiologico completo, circoscrivere gli eventuali positivi, magari cominciare terapie domiciliari prima che possano aggravarsi, controllare con consapevolezza garantita che si osservino i periodi di quarantena, quindi accelerare la chiusura del focolaio, e liberare il paese già di per sé marginalizzato nel contesto della Valle, che oggi subisce una ulteriore batosta che peserà terribilmente sulle poche attività produttive già stressate da una congiuntura sfavorevole che dura da troppi anni. Ci sono stati dei casi positivi al COVA, perché non si e` usato lo stesso parametro? Quanti funzionari e/o dirigenti dell’ENI hanno continuato a fare la spola fra il centro oli e i propri territori di provenienza

La polemica si è ingigantita al punto da costringere il comune a pubblicare, sulla propria pagina facebook, un bollettino epidemiologico relativo al comune, aggiornato al 15 aprile: 50 i tamponi effettuati di cui 14 in processamento (dei quali 5 sono di verifica), 20 negativi e 16 positivi. In questi, precisa il comune, sono compresi i tre pazienti guariti e la persona deceduta. Più tardi, il sindaco Giuseppe Tancredi, ha scritto al governatore della Regione Basilicata, il generale Vito Bardi, per chiedere la revoca della “zona rossa” e la richiesta di attivazione screening con tamponi come aveva previsto l’unità di crisi del 10 aprile u.s.. Immediata la risposta degli organi regionali: nei prossimi giorni saranno effettuati 500 test (anticorpali?) da prelevare tra gli abitanti del comune. Vedremo come andrà a finire. Per ora è tutto, vi terremo aggiornati.

Terenzio Bove

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