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Progetto Eni Rewind: l’ufficio compatibilità ambientale dichiara che non saranno presi in considerazioni i pareri espressi al di fuori della conferenza di servizi


Con nota del 12.10.2022 l’Ufficio Compatibilità Ambientale – Direzione Generale dell’Ambiente, del territorio e dell’energia della Regione Basilicata, ha disposto, la convocazione della terza seduta della Conferenza di Servizi nell’ambito del procedimento per il rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale in merito al progetto della società Eni Rewind per la realizzazione di un impianto di trattamento acque di produzione da realizzarsi in Località Le Vigne del comune di Viggiano.

Nella nota formale sono due gli aspetti meritevoli di attenzione da parte dei cittadini.

Il primo è il richiamo alla prima convocazione della Conferenza dei Servizi avvenuta il 9 luglio 2019 seguito poi dalle indicazioni relative alla riunione del 27 luglio 2022 e alle note integrative depositate in data 9.9.2022 dalla Eni Rewind.

Il secondo è il fatto che l Dirigente sottolinea che non si potranno tenere in considerazione i pareri espressi al di fuori della conferenza stessa.

Sorge così il legittimo dubbio che l’Ufficio abbia inteso fare riferimento alle dichiarazioni espresse dall’Assessore all’Ambiente Cosimo Latrocino quando, con a mezzo stampa durante un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno pubblicata il giorno 20 Luglio 2022 dichiarava “ Con quest’opera si raggiungono alcuni obiettivi importanti per la Basilicata – sottolinea -. Innanzitutto, si registrerà una diminuzione del traffico di autobotti verso l’impianto di Tecnoparco dove vengono attualmente smaltiti i reflui petroliferi. Poi si avrà un notevole risparmio di acqua che soprattutto in questo periodo rappresenta la strada obbligata per evitare problemi di irrigazione e di uso potabile”.

Queste dichiarazioni erano state immediatamente stigmatizzate da Mediterraneo no triv che con comunicato stampa del 1.8.2022 ne aveva chiesto, per questi motivi, le immediate dimissioni. E’ certamente importante che l’Ufficio abbia inteso sottolineare questo aspetto ossia, ripetiamo, quello che nessun parere sul progetto se espresso fuori dal luogo amministrativo deputato a valutarne l’ammissibilità, potrà essere preso in considerazione ma rimane da dover comunque sottolineare, che nonostante tutto non si è consentito, per l’ennesima volta, alle associazioni ambientaliste di partecipare.

Perché si escludono i cittadini e le associazioni, da una fase procedurale così importante per gli impatti che potrebbe avere per il territorio?

Inoltre, non risultano ancora essere state pubblicate sul sito istituzionale, le note inviate da Mediterraneo no triv così come incomprensibile è aver ignorato le sollecitazioni del Difensore Civico in merito ai termini della procedura.

Sempre su questo aspetto, infatti, Mediterraneo no triv aveva inviato una richiesta dettagliata al Difensore Civico della Regione Basilicata evidenziando il mancato rispetto dei termini prescritti per legge.

In sostanza, il procedimento amministrativo, secondo Mediterraneo no triv, avrebbe dovuto concludersi entro e non oltre il 9 novembre 2019.

Come sia stato possibile tutto ciò non è dato comprendere anche alla luce della risposta che il Difensore Civico diede con nota del 23.06.2020 prot. 3821/c.

Con la predetta nota, il Difensore Civico Regionale dopo aver richiamato vari principi di diritto, concludeva dichiarando che “in ossequio ai principi costituzionali di efficienza, efficacia, imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa, invito il Responsabile del procedimento a voler dare il seguito appropriato alla presente segnalazione ( rif. Mediterraneo no triv) e a voler comunicare gli utili parametri di valutazione del caso, anche a tutela della legittimità delle procedure espletate e/o espletanti”.

Ma l’invito all’efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa per un procedimento che doveva chiudersi già nel 2019 per decorso dei termini e poi successivamente a seguito del parere negativo espresso dalla Soprintendenza, può considerarsi rispettato?

A noi rimane il dubbio anche perché alle ultime conferenze di servizio non è stato consentito di partecipare ai cittadini e alle associazione.

Alla Regione Basilicata l’inchiesta pubblica benché è prassi disciplinata dal codice dell’ambiente, sarà considerata cosa strana e aliena, roba dell’altro mondo tanto da non prenderla neppure in considerazione, con buona pace del legislatore.

MEDITERRANEO NO TRIV

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