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Il ruolo dell’attore al tempo del Coronavirus. Intervista telefonica a Dino Lopardo

Ripartire con la cultura è necessario, perchè la bellezza ci salverà


Cinema, teatro, discoteche, concerti sono «attività di aggregazione» dove più alto è il rischio di trasmissione del virus. Per questo al momento non è possibile indicare una data di ripresa.

Una data di ripresa per ravvivare i luoghi di cultura sono ancora da definire. Potrei dire qui e subito:  se non si riparte dalle arti in cui l’Italia è grande prevedo periodi nefasti. No, oggi giorno della Liberazione d’Italia, dobbiamo essere ottimisti, la speranza non deve venir meno.

Un modo per restare ottimisti è parlare con chi nella cultura ci vive. Chi meglio di un Attore?

Prima di arrivare all’attore Dino Lopardo, devo dirvi che ha realizzato un video di una potenza emotiva incredibile. Lo troverete alla fine di questo articolo.

NessunoEscluso, è il nome del video di cui vi parlavo. E’ una piccola pillola di quattro minuti realizzata per la campagna Nessuno Escluso promosso da Amnesty International.
La versione integrale sarà la storia tragicomica di un operatore sanitario nelle sue ultime 24 ore.
Dove tutto, fuori si è completamente fermato, per lui invece, scorre in maniera velocissima e intensa la vita carica di contraddizioni, gioie e dolori; amore e odio, gratificazione e frustrazione…
La sua vita, un continuo e perenne ossimoro.
Il progetto è comunque un esperimento di drammaturgia sonora all’interno di un vero e proprio atto unico che chiamerò Radiodramma 2.0. CORSIA” – ci racconta il burgentino Dino Lopardo – “ho deciso e mi sono permesso di fare un tributo a tutte le persone che vivono questa condizione rischiando. L’ho fatto con sincerità esorcizzando il demone che mi accompagna da anni ormai: dar vita alle parole che nuotano nelle storie attraverso la materia; purtroppo in questo momento, nell’impossibilità di poter andare in scena come attore con tutto me stesso ho deciso di prendere solo una parte di me – la Voce – e raccontarle queste storie”.

Chi è Dino Lopardo?

Si forma come attore nel 2013 presso l’AIAD – Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Quirino; successivamente Q Academy teatro Quirinetta diretta da Alvaro Piccardi.
Contemporaneamente si laurea con una tesi sul radiodramma: Eduardo De Filippo in televisione.
Nel 2015 si specializza in sceneggiatura televisiva/cinematografica e drammaturgia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Frequenta diversi laboratori: Sergio RUBINI; Olli HAUENSTAIN; Krzysztof GEDROYC; Rosa MASCIOPINTO; Lello ARENA; Carlo BOSO; Emmanuel GALLOT-LA VALLEE’; Andrea PANGALLO; Francesco SAPONARO; Michele MONETTA; G. Luigi GHERZI; Elisabetta POZZI; Walter LE MOLI; Michela LUCENTI.

Come autore scrive l’atto unico Trapanaterra vincitore del bando cura 2017 e ATTESA miglior drammaturgia al festival Indivenire 2018 di Roma. Successivamente ne cura la messa in scena e vince come miglior regia al Roma Fringe Festival 2018. Scrive la sceneggiatura per lungometraggio Batacatash in concorso al premio SIAE. Inoltre collabora per l’adattamento dell’Alcesti scrivendone i testi sulle tre moire. Autore dei brani dello spettacolo The Beggar’s Opera andato in scena al Teatro Due di Parma. Nel 2019 Vince il premio miglior spettacolo con
ION al festival nazionale INdivenire.

Nel cinema prende parte al film “basilicata Coast to Coast” di Rocco Papaleo; “Hai paura del buio” di Massimo Coppola; “Una domenica notte” di Giuseppe Marco Albano; “Passannante” regia Ninì Mastroberti; “Il più bel giorno della mia vita” di Dino Santoro; “Alice e il paese che si meraviglia” di Giulia Grandinetti. “Cuore Affamato” di Domenico Colangelo.
In televisione interpreta il ruolo di Savio nella fiction di canale 5 “Solo per amore 2”. Come assistente alla regia lavora con Alvaro Piccardi al Teatro Quirinetta di Roma per lo spettacolo “Il codice di Perelà”.

In teatro recita nel “Così fan tutte” di Wolfgang Amadeus Mozart (regia Gabriele Lavia); “Pene d’amor Perdute” (regia Alvaro Piccardi); “Miles Gloriosus” (regia Alvaro Piccardi); “Tu sei la mia patria” (regia Francesco Sala); Tensione superficiale (regia Jean Paul SNEIDER) “Vaiasseide – studio” (regia Francesco Saponaro); “Strane Sorelle” (regia Lucia di Cosmo); L’ultima Lacrima, Stefano Benni (regia Alessandra Maltempo); “Out of Joint / Fuori di sesto” (regia Carlotta Vitale); “Cyrano” (regia Lorenzo De Liberato); “CREATTOLI – Mobili Installazioni Umane” (regia Rosa Masciopinto); “L’incubo di Gesualdo” di Silvio Giordano; “Basilicata tra musica e poesia” di Graziano Accinni; “Ballata per chi resta e per chi va” (regia G. Luigi Gherzi); Alcesti regia di Elisabetta POZZI; Sonnet dance regia di Michela LUCENTI; The Brig regia (Raffaele ESPOSITO); I Persiani (regia Andrea CHIODI); “COINCIDENZE” (regia Renato CAPITANI).

Capirete perché intervistare il lucano Dino ci ha fatto un grandissimo piacere, al telefono con Andrea Mario Rossi:

 

Un video può fare. Raccontare, mostrare, affrontare l’oggi che ci appartiene. Ordine, assistere, protezione. Lavoro, turni, criticità da sensibilizzare. NessunoEscluso:

 

Il ruolo della “cultura” nella prossima fase 2 dell’emergenza sanitaria

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