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Falsi rimborsi Tim con una mail «Messaggio truffa, da cestinare»

Si tratta di un falso messaggio dall’oggetto «TIM: rimborso riferimento A8005W» che viene inoltrato sulle caselle di posta elettronica. L’allerta viaggia on line su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale.


Ancora truffe online. Gli hacker e i truffatori telematici non conoscono tregua ed anche oggi nella quotidiana attività tra le molteplici dello “Sportello dei Diritti” di segnalazione delle frodi che viaggiano sulle nostre messaggerie e alle quali rischiamo di essere sottoposti attraverso i nostri contatti e account, informiamo che la Polizia Postale tramite un post  sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” ha pubblicato l’invito a prestare attenzione ad uno dei messaggi che da tempo continuano a pervenire sui nostri indirizzi di posta elettronica e che riguarderebbero in particolare la promessa di un falso rimborso da parte di TIM dal solito oggetto “TIM: rimborso riferimento A8005W”. Questo il testo dell’allerta della Polizia Postale: “TIM. Occhio al rimborso truffa”. Il modo migliore per difendersi, ricorda ancora una volta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è quello di non rispondere mai a questi messaggi truffaldini e quindi di non cliccare sui link cui solitamente conducono o rispondere alle richieste di dati personali o bancari. Il problema che tuttora persiste, però, è che molti continuano a cascarci allettati dalla possibilità di ottenere un rimborso in denaro che si celerebbe dietro l’utilizzo indebito del logo di TIM. Nulla di tutto ciò, però può accadere perché le compagnie telefoniche non utilizzano mai questo tipo di canali, se non espressamente richiesto dagli utenti, per comunicare eventuali accrediti. Bisogna, quindi, solo prestare più attenzione, cestinare il messaggio, ed evitare di cliccare i link riportati. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Giovanni D’AGATA

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