Petrolio in Val d'Agri e Valle del SauroPrimo Piano

Vittorio Prinzi, Ass. Bene Comune Viggiano: “Bene incontri sindaci, ma avere un quadro di risorse certe per rinegoziare gli accordi del 1998”


Bene questa ritrovata unità d’intenti dei Sindaci della Val d’Agri e riflettere sul “non solo petrolio”, tema tante volte affrontato senza successo.
Occorre, a mio avviso, partire da un programma minimo, essenziale, senza i soliti roboanti proclami, che poi alzano solo polveroni senza approdare a nulla….tale programma deve contenere:
1. il ripensamento e rifinanziamento del P,O. Val d’Agri, come è stato detto,in cui questa volta sia al centro la creazione di posti di lavoro. Basta con gli interventi a pioggia, già oggetto del precedente P.O., che non ha creato alcuna occupazione. Puntare su strutture ed iniziative nei vari settori produttivi, dunque, non i soliti contentini ai vari Comuni…
2. la realizzazione di alcune infrastrutture indispensabili per il decollo dell’area, come alcune strade (tunnel di collegamento Val d’Agri-Vallo di Diano-Autostrada del Sole; Val d’Agri-Pisticci-Matera-Bari,,,) ed adeguamento dell’Area Industriale della Val d’Agri per ospitare nuovi insediamenti produttivi, che non abbiano nulla a che vedere con il petrolio, se non vogliamo che, esaurito il petrolio, perisca tutto!
E le risorse finanziarie per tutto ciò?
E’ su questo punto che si misurano concretamente il coraggio e la sfida degli Amministratori locali, che hanno come banco di prova la legittima rivendicazione dell’uso delle royalties regionali del petrolio per lo sviluppo del territorio interessato dalle attività estrattive. Senza risorse tutto si riduce a belle intenzioni, come è accaduto fino ad oggi. Hanno la forza e la volontà tutti i Sindaci della Val d’Agri di puntare i piedi nei confronti del Governatore Pittella e di riuscire ad ottenere che le royalties vengano utilizzate per le necessità del loro territorio? E aggiungo,almeno in buona parte, poichè da ex amministratore comprendo le emergenze cui far fronte nella nostra regione (Università, Sanità, ammortizzatori sociali..), ma un “tesoretto”, oltre il P.O., per la Val d’Agri occorre pure metterlo da parte ogni anno e utilizzarlo per lo sviluppo del territorio. Altrimenti il “dopo petrolio” sarà desolante!
Pertanto, se si vuol fare sul serio, i Sindaci devono avere un quadro di risorse certe, non aleatorie, di là da venire, come quelle che potrebbero derivare da una rinegoziazione dell’intesa del 1998 tra Regione-Stato-ENI. Pensare a questo o ad altri possibili patti significherebbe rinviare sine die quello che, invece, si può cominciare a fare oggi con le risorse di cui la Regione e i Comuni oggi dispongono, ossia le royalties che, poche o molte, ogni anno affluiscono nei loro bilanci. Questa è l’unica certezza che abbiamo: spendiamola bene e subito! Ma i Sindaci devono ora mostrare i muscoli se veramente vogliono sollevare le popolazioni della Val d’Agri da situazioni di sopravvivenza e indicare loro un futuro. E se finora ci si è adagiati in una situazione di “petrolio per il petrolio”, ora è la volta di cambiare e finalmente attuare il proposito di “il petrolio per lo sviluppo”.
Vittorio Prinzi, Associazione Bene Comune Viggiano

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