Cronache

Vertenza Tfa: si apre uno spiraglio


Nuovo presidio davanti alla Regione dei 32 lavoratori della Tfa (ex Firema) di Tito scalo. Dal primo gennaio scorso sono in cassa integrazione a zero ore. Un provvedimento che scadrà il 31 dicembre. Dopo quella data i lavoratori non saranno più collegati all’azienda e per loro potrebbero aprirsi le porte della disoccupazione. Quest’anno di tempo doveva servire per trovare una soluzione, ma fino ad ora nulla sembra muoversi. Tra le possibili strade da seguire, come emerso dall’ennesimo incontro in Regione (tenutosi alla presenza dell’assessore alle attività produttive, Alessandro Galella, e del sindaco di Tito , Graziano Scavone) il bando sulla reindustrializzazione.

Incontro importante, spiegano i sindacati Fim, Fiom e Uilm, che ha certificato il prossimo avvio del bando di reindustrializzazione del valore di 4 milioni di euro per consentire la ricollocazione di tutti i lavoratori di TFA che al 31 dicembre di quest’anno saranno costretti o a trasferirsi a Caserta, a circa 200 km da casa, oppure accettare il licenziamento a causa delle scelte aziendali di delocalizzare le produzioni”.

Per le tre sigle sindacali “il tempo sta per finire; è necessaria una assunzione di responsabilità da parte di tutti per evitare la desertificazione industriale della nostra Regione e ciò potrà avvenire solo attraverso atti concreti finalizzati alla completa ricollocazione di tutti i lavoratori, cosi come previsto dagli accordi regionali sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali”.

Il prossimo 26 settembre è previsto un altro  incontro in cui dovrebbe essere sottoscritto, da tutte le parti, il bando di reindustrializzazione. I sindacati auspicano che il bando “sia funzionale ad attrarre investimenti e dunque lavoro al fine di evitare o i licenziamenti dei lavoratori o la delocalizzazione non solo produttiva ma anche umana dei nostri lavoratori”.

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