I Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza, nel delicato periodo connotato dal protrarsi dell’emergenza epidemiologica da “Covid-19”, in tutt’uno con le diuturne attività di controllo del territorio, sono sempre più concentrati nel monitoraggio del web, rivolgendo particolare attenzione a coloro che, anche a causa della maggiore permanenza negli ambienti domestici, sovente navigano nella rete, per le più diverse esigenze, risultando, pertanto, esposti a possibili contatti con malintenzionati, di cui potrebbero divenire vittime di reati informatici.
In tale ottica, per i casi di seguito descritti, i Carabinieri dei locali Comandi Stazione hanno individuato e deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria 9 persone, tutte residenti in altre regioni, responsabili di “truffa” e “frode informatica”, via web, ai danni di ignari cittadini.
Nel dettaglio, all’esito di distinte indagini, è stato accertato che a:
- San Chirico Raparo, una 49enne, dopo essersi impossessata, illegalmente, dei codici di accesso della carta prepagata di un malcapitato del luogo, li ha poi utilizzati per riscuotere somme ricavate dalla vendita online di dispositivi di protezione “anticovid”, quali mascherine, guanti e spray igienizzanti.
Conseguentemente, dalla stessa carta, con l’incasso realizzato, ha effettuato due operazioni in uscita dal conto della somma complessiva di 14.000 euro, di cui 8.000 versati sulla carta prepagata intestata alla responsabile della frode;
- Viggiano, un 30enne, dopo avere proposto su di un sito web la vendita di un attrezzo ginnico del tipo “vogatore”, e avuto contatti con un giovane del posto, interessato all’acquisto, lo ha indotto ad effettuare un versamento di 900 euro su carta prepagata a lui intestata, quale corrispettivo della compravendita, omettendo, però, la successiva spedizione del prodotto;
- Trecchina, un 28enne e una 53enne, dopo avere attivato online il sito clone di una nota società assicurativa, con artifizi e raggiri, hanno convinto un uomo della zona, interessato a stipulare un contratto, a versare su carta ricaricabile la somma di 300 euro. Pur tuttavia, con l’avvenuto accredito del denaro, il documento assicuravo predisposto si è rivelato essere falso;
- Ruoti, un 25enne, un 28enne e una 38enne, dopo avere simulato di essere i proprietari di un autosalone, mediante la clonazione del sito pubblicitario di una concessionaria, hanno indotto una persona del posto ad accreditare loro la somma di 6.400 euro, utile per l’acquisto di due autovetture. I presunti venditori, però, intascato il denaro, non hanno dato seguito ad alcuna consegna dei veicoli oggetto di trattativa commerciale;
- Noepoli, un 46enne, dopo avere proposto online la vendita di oggetti per modellismo ed essere stato contattato da un uomo del luogo, interessato all’acquisto, si è fatto accreditare 200 euro sulla propria carta prepagata, omettendo, però, la spedizione della merce concordata;
- Brienza, un 38enne, dopo avere messo in vendita un telefono cellulare, su un social network, ha indotto una donna del posto, propensa all’acquisto, ad effettuare in suo favore il versamento di 350 euro, su carta prepagata a lui intestata. Il venditore, ricevuto il denaro, non ha poi spedito l’apparecchio in trattativa.
Gli episodi descritti rappresentano un’utile occasione per invitare ancora una volta i cittadini, potenzialmente coinvolti in casi analoghi, a rivolgersi immediatamente alle Stazioni dell’Arma distribuite capillarmente nei 100 comuni potentini o a inviare segnalazioni al Numero Unico di Emergenza “112” dell’Arma, così da consentire di poter attuare investigazioni tempestive e risolutive in ordine a tali condotte subdole, utili per poter risalire ai responsabili di siffatti reati.