L’unica mascherina esistente era quello che aveva sul volto. Sì perché l’imprenditore di Vercelli – denunciato dalla Guardia di finanza di Torino per truffa – non era in grado di vendere nessuno dei prodotti che aveva pubblicizzato su un un sito particolarmente accattivante.
L’imprenditore millantava di poter vendere mascherine FFP1, FFP2, FFP3. Naturalmente i prezzi erano imbattibili ed in pochi giorni sono piovuti sui suoi conti correnti centinaia di bonifici per decine di migliaia di euro. Come tutti sanno le mascherine – introvabili, e in alcuni casi inutilizzabili – sono diventate un bene di prima necessità per i medici impegnati in prima linea con il coronavirus, agli ammalati e a chi gli sta vicino. E così il claim non poteva non trarre in inganno tantissime persone e anche due enti pubblici in Piemonte e in Basilicata.
Il comune in Basilicata coinvolto dalla truffa è Terranova del Pollino, le maschere – inutile a dirsi – erano destinate alla protezione del personale oppure alla successiva distribuzione ai servizi di assistenza.