Falso, calunnia, depistaggio e truffa sono le accuse nei confronti di un funzionario dell’Ispettorato generale del ministero della Giustizia, Girolamo Cicinati, agli arresti domiciliari da questa mattina su ordine del gip del Tribunale di Potenza nell’ambito di un’inchiesta che ha al centro la promessa di assunzioni al ministero della Giustizia in cambio di soldi.I fatti si riferiscono a quando Cicinati era dirigente amministrativo della Corte di Appello, della Procura Generale e della Procura della Repubblica di Potenza.
Secondo quanto risultato dalle indagini, coordinate dalla stessa procura potentina, Cicinati aveva promesso assunzioni al ministero della Giustizia a «numerosi cittadini ignari, molti dei quali disoccupati e in condizioni di particolare vulnerabilità economico-sociale», in cambio di denaro.
Gli elementi a carico dell’indagato consistono in intercettazioni telefoniche, interrogatori di «numerose persone informate sui fatti», sequestro di documenti e alcune “perquisizioni informatiche» con l’acquisizione di messaggi e mail, compresa «una falsa lettera di assunzione del ministero della Giustizia che, sulla base degli accertamenti svolti dalla Polizia postale, Cicinati avrebbe inviato alle diverse parti lese».