Musica e musicisti della Basilicata

Si torna nei meravigliosi anni 80 con il Disco d’Oro

L’intento di Gino Volpe è quello di rimettere in moto la rassegna da lui stesso ideata nel 1981


Un Blackout durati otto anni “troppo lungo per i miei gusti”, scherza con velato disappunto Gino Volpe, patron del Disco d’Oro, una delle istituzioni made in Basilicata, che entro l’anno potrebbe rimettersi in moto. L’ideatore  della rassegna commenta:- “Ho dato anima e corpo per questa mia creatura, fin dal 1981 quando si chiamava “Valle Verde – Il Pentagramma d’oro”. Il bando di concorso per le selezioni nazionali è in cottura e sono emerse dalla bozza, per il momento, alcune categorie che potranno approdare alle selezioni nazionali.

Sezione Cantanti; Sezione Esecutori strumentali (da uno fino a sette elementi); Sezione Musica popolare, Folk ed Etnica; Sezione Ballerine/i – genere moderno/classico; Sezione Presentatori, Presentatrici, Vallette; Attori e attrici di teatro; Sezione Imitatori, Cabarettisti, Prestigiatori; Sezione Le piu’ belle canzoni di Napoli”; Sezione Cantautori con canzoni inedite; Sezione Modelle, fotomodelle e indossatrici.

 

EXCURSUS ARTISTICO

Nel 1981 quando ideò ed organizzò il primo festival nazionale della musica (si chiamava, “ Valle Verde – Il Pentagramma d’Oro”, condotto da Nino Fuscagni, padrino Don Backi),  sempre in Val d’Agri, più di qualcuno lo considerò una sorta di “marziano”. Portare in Basilicata uno spettacolo di rilievo artistico e pensare di promuoverne una di “voci nuove”, sempre in questa regione sembrava per il maestro Volpe un progetto fantascientifico. E’ proprio il caso di dire che il tempo gli ha dato ragione. Gino Volpe  ha continuato per la sua strada, dopo la manifestazione  “Valle Verde-Il “Pentagramma d’Oro”, ha sperimentato altre formule ed iniziative, fino alla prima edizione “Disco d’Oro” nel 1989.

Nel tracciare un rapido identikit del M° Volpe, partiamo dalla sua preparazione artistico-musicale.  Ha conseguito gli studi musicali di grado superiore presso il Conservatorio di Musica S. Pietro  a Majella  di Napoli  e successivamente presso il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari. Ha Insegnato  Armonia, Composizione, Storia della Musica, Didattica Musicale, Pianoforte complementare, Lettura della partitura e Musica Corale, presso il Ministero della Pubblica Istruzione, per la preparazione di taluni insegnanti sprovvisti di titolo per l’insegnamento di Educazione Musicale  nella  Scuola Secondaria di Primo e  Secondo grado.

Il Patron della manifestazione ha alle spalle una intensa carriera artistica: ha inciso per una delle più importanti case discografiche italiane, la “ Vis Radio” e successivamente per la” RCA italiana”, la “Fonit Cetra”, La “ Voce del Padrone”, La “Phonotype Record”, La “Presence Aiglon”.

 

Diventa uno dei più autentici “folksinger” della musica popolare lucana, meridionale e italiana in genere, portando in giro per il mondo (spesso nelle comunità di lucani emigrati in tutto il mondo) la canzone popolare. Negli anni settanta, compone per gli altri cantanti e partecipa al CANTAGIRO 1966  di Ezio Radaelli dal quale “ruba” i segreti del difficile mestiere di organizzatore di grandi eventi musicali. “ la prima edizione di Disco d’Oro – racconta il M° Volpe – nacque si intorno ad un’idea precisa di festival nazionale e di vetrina di nuovi talenti artistici di tutti i settori del panorama musica e varietà, ma come prima volta fu un’occasione per sperimentare per verificare come costruire un evento, in una realtà de Sud. L’ampio consenso che ci è venuto nelle successive edizioni da parte della stampa specializzata, della tv, degli operatori di case discografiche – continua Volpe – ci  ha consentito di migliorare anno per anno la struttura e il programma.

Il Patron del Disco d’Oro, sollecitato e convinto da un gruppo di Maestri, produttori discografici e amici esperti professionalmente a rimettere in moto la grande vetrina del Disco D’oro, con un nuovo grande progetto: – “Non solo musica  ma soprattutto Gran Galà Varietà” realizzato in sintonia con il suo gruppo di collaboratori eccezionali, la stampa, tv ed altre manifestazioni di grande rilevanza nazionale e internazionale. Il Patron – ritiene opportuno – attraverso i mezzi di comunicazione rivolgersi a tutti i politici, enti locali, associazioni varie e principalmente alla Giunta della Regione Basilicata , affinchè possano comprendere l’importanza dell’evento che ci accingeremo, se pur con mille difficoltà, a realizzare.

 Un pensiero espresso  dal Patron: – “Non parole ma fatti per la Basilicata”.

GIULIA GIARLETTA

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