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Seconda settimana della cucina italiana nel mondo: successo dei piatti lucani


Il menù scelto e cucinato dalla neo presidente della Federazione Italiana cuochi, delegazione della Romania, Enza Barbaro, di Potenza, prescelta dall’Accademia Italiana della Cucina, a rappresentare la cucina lucana nella seconda settimana della cucina italiana nel mondo, a Bucarest ha conquistato i palati. Barbaro, unica donna presidente di una delegazione estera della Federazione Italiana Cuochi, per il ristorante Origini Lucane di Bucarest, ha preparato:  Pagnottelle ripiene di ciambotta lucana; Focaccia e pizzelle fritte; Purè di fave con cicoria campestre; Ciceri e tria; Fusilli al ragù lucano con cacioricotta; Orecchiette con cime di rape. Una cena accompagnata dalla musica italiana per convincere ancora di più i consumatori dei Paesi dei Balcani a venire da noi.

L’iniziativa, promossa dal Ministero degli Affari Esteri italiano e coordinata localmente dall’Ambasciata d’Italia in Romania, intende promuovere e valorizzare in Romania la tradizione culinaria italiana di alto livello, segno distintivo dell’identità e della cultura italiana, e l’uso dei prodotti enogastronomici di qualità.

La seconda settimana della cucina italiana nel mondo a Bucarest coincide con il progetto fortemente innovativo di Palazzo Italia dell’inaugurazione di una sala per eventi il Salone delle Rose, evoluzione del ristorante Origini Lucane.  Per chi all’estero svolge da tempo compiti di “ambasciata Basilicata” e vetrina permanente delle eccellenze del “made in Basilicata” e del “made in Italy” come è il caso a Bucarest di Palazzo Italia, struttura nata per iniziativa dell’Associazione Lucani nei Balcani, presieduta da Giovanni Baldantoni, è l’evento internazionale più importante.

“Per noi – commenta Giovanni Baldantoni, presidente di Palazzo Italia – la nuova offerta di gastronomia lucana ed italiana è motivo di orgoglio e di soddisfazione per intensificare l’attività di promo-commercializzazione delle produzioni tipiche e di qualità della nostra regione.   Secondo l’Ice l’export agroalimentare italiano in Romania è in crescita tra il 10 e il 20% nel giro di un anno. Solo la Basilicata ha un giro di export di 1,2-1,4 milioni di euro l’anno con punte che hanno toccato, nel 2011, la punta massima di 4,5 milioni di euro con quote di mercato oggi da recuperare. Il salto di qualità che abbiamo compiuto – aggiunge – è indirizzato a superare i limiti oggettivi dell’attività di istituti italiani, Camera di Commercio e Confindustria Romania perché siamo riusciti ad introdurre metodi di attività più snelli ed efficaci specie nella fase di consulenza ed assistenza a quanti sbarcano per la prima volta in Romania.

Quanto al turismo proiettato verso Matera 2019, con l’enogastronomia che fa da attrattore, i flussi di visitatori dai Balcani verso l’Italia e la Basilicata – sottolinea –  è necessario ancora uno sforzo con una presenza costante degli sportelli turistici Italiani e regionali, presso Palazzo Italia

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