Società e Cultura

Rilanciare l’istituzione di un Osservatorio regionale e di un marchio lucano di qualità


Il sequestro da parte della guardia di finanza di oltre 105 mila cestini per le fragole con la scritta falsificata “Candonga di Basilicata” , eccellenza lucana e marchio di proprietà di un’azienda di Policoro, pone ancora una volta al centro il tema della necessità di mettere in campo una serie di azioni atte a contrastare il fenomeno della contraffazione, sempre più comune in Basilicata specialmente nel settore alimentare.

Da un lato sensibilizzare i consumatori sui rischi dell’acquisto di prodotti contraffatti, dall’altro avviare un percorso alla legalità, coinvolgendo istituzioni e associazioni imprenditoriali.

Da tempo la Federconsumatori di Basilicata ha lanciato con le iniziative pubbliche “Io sono originale” e “Colto e mangiato”, rispettivamente a Potenza e a Matera, la proposta di istituire con associazioni imprenditoriali e Camera di Commercio un Osservatorio sulla contraffazione. Proposta questa condivisa e fatta propria in quelle stesse sedi dalle associazioni presenti e dalla stessa istituzione camerale e di cui però si è completamente perso traccia.

Uno strumento utile, non solo per monitorare eventualmente il fenomeno a livello regionale ma anche e soprattutto per tutelare i nostri prodotti, i produttori, i consumatori e quindi la salute. Come sarebbe pure utile, sempre a garanzia di tutti, venire a conoscenza su quante volte in un anno i nostri prodotti sono oggetto di verifiche con esami di laboratorio.

Episodi come quello della Candonga rendono urgente la necessità di agire sul fronte della prevenzione e della repressione, laddove purtroppo mancano dati attendibili circa il mercato del falso a livello locale e proponendo, pertanto, l’istituzione di un Osservatorio regionale che abbia il compito di monitorare il fenomeno e di proporre studi e ricerche ai decisori politici. 

Il commercio di prodotti contraffatti va assolutamente contrastato in quanto arreca un danno a quell’economia pulita che va alimentata e sostenuta. La fabbrica fantasma sottrae all’economia legale ogni anno oltre 6 miliardi di euro e sottrae al mercato del lavoro oltre 100.000 unità.

L’associazione di tutela dei consumatori ha certamente l’obbligo/dovere di formare e informare i consumatori, indirizzandoli all’acquisto di prodotti forniti da imprese che operano nell’ambito della legalità e trasparenza più totale. Ma non può bastare. Per contrastare il fenomeno dell’illegalità occorre prendere misure e impegni più concreti da parte delle istituzioni, possibile con l’istituzione dell’Osservatorio e la creazione di un marchio lucano che sia garanzia di qualità e trasparenza a tutela delle eccellenze lucane, comprese le aziende che producono prodotti di qualità, e dei consumatori.

Ferdeconsumatori Basilicata

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