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Prodotti agroalimentari tradizionali: riconosciuto anche “il Dolce con Naspro” di Spinoso


Il Dolce con Naspro di Spinoso è stato riconosciuto un Prodotto Agroalimentare Tradizionale (P.A.T.), dalla Regione Basilicata e dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Si legge sul profilo facebook del Comune di Spinoso: “Questo riconoscimento ci deve rendere orgogliosi perché il nostro prodotto è sinonimo di cultura, tradizione e identità“.

La Basilicata con la sua ricca biodiversità e le produzioni tradizionali continua a porsi  come una meta che invita al viaggio e alla conoscenza dei territori attraverso il cibo e la tradizione della Lucania. E’ il commento di Agia (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli) aderente a Cia Basilicata ai nuovi 14 prodotti PAT.

Tutti prodotti simbolo di una regione rurale, dove – evidenzia Agia – il tempo scorre lento e i segreti si tramandano da generazioni. Terra di incontro e contaminazioni culturali, esempio Tursi, dove un viaggio a ritroso ci riporta all’arrivo degli arabi in Basilicata da Bari, sede di un loro emirato dall’847 all’871.Qui i saraceni crearono  un insediamento ancora esistente, la Rabatana. Gli arabi portarono in dono agli abitanti del luogo le arance, il cui nome arabo “burtuqāl“  è ancora vivo nel dialetto locale. La stessa “insalata di stacce” oggi in elenco PAT è una ricetta legata all’eredità della dominazione araba. L’arancia staccia (utilizzata per l’insalata) e il percoco (protagonista di altri due nuovi prodotti in elenco) hanno rappresentato negli anni ’50 una importante risorsa economica per gli agricoltori di Tursi, anche se oggi sono prodotti di nicchia, messi all’angolo dal mercato globale. Altro affascinante legame quello della Grancia Caterina San Demetrio, l’antica badìa inizialmente dedicata a Santa Maria dell’Acqua Calda, eretta a Grancia di San Demetrio dai padri certosini. Ogni prodotto racconta un’affascinante storia strettamente legata al territorio, alla tradizione e cultura locale. La sfida – evidenzia Agia – è quella creare “percorsi” del gusto e dei saperi per offrire un viaggio lento e autentico, diverso da ogni altra esperienza e non replicabile in altri luoghi.

L’elenco PAT rappresenta un patrimonio culturale straordinario, ma non possiamo limitarci all’inserimento in elenco. Importante il riconoscimento dei prodotti, solo che la vera sfida è la loro promozione legata alla valorizzazione delle comunità e dei territori. L’agricoltura – evidenzia Rudy Marranchelli, presidente Agia – deve essere pronta a giocare un ruolo determinante e multifunzionale. Al fianco delle istituzioni, per creare   “un qualcosa” che vada oltre alla sagra comunale. Servono strategie di marketing territoriale, coinvolgimento delle comunità, reti tra soggetti diversi, progettualità. Tutto nella consapevolezza che soli non si è nessuno, insieme si generano opportunità. L’Alsia sta svolgendo un ottimo lavoro, ma ha bisogno del supporto di tutti noi per esternalizzare quello che annualmente viene racchiuso in un Decreto Ministeriale. Rendiamo ogni PAT – dice Marranchelli – una meta da scoprire ed esperienza da vivere nella nostra Basilicata ultimo presidio del mondo contadino, la regione definita da Carlo Levi come “ultimo presidio del mondo contadino, del quale Matera ne è la capitale in contrapposizione a Roma, capitale invece del mondo politico borghese”.

I 14 Prodotti che si sono aggiunti sono:la Salsiccia Castelluccese” di Castelluccio Inferiore, ”i Pop Corn” di Castronuovo di Sant’Andrea, “il Finocchio” di Senise, “il Dolce con naspro” di Spinoso, “l’Insalata di arance staccia” di Tursi , “il Percoco di Tursi sciroppato”, “il Percoco di Tursi con il vino”, “a Scorz di Tursi”,  “la Mastaccera” d’Irsina, “i Pezzetti” d’Irsina, “la Pastinaca dei Certosini della Grancia di San Demetrio”, “la Marruca dei Certosini della Grancia di San Demetrio”,  “la Semola Marzudda dei Certosini della Grancia di San Demetrio”, ”l’Uovo fresco dei Certosini della Grancia di San Demetrio”.

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