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Pensioni: Tortorelli (UILP), nel 2016 cala il numero delle pensioni e redditi sempre bassi


Nel 2016 pensionamenti in brusca frenata e media reddito eccessivamente bassa per chi è in pensione. Sono i due aspetti della “questione previdenza” che continuerà a vedere la Uil Pensionati impegnata in questo nuovo anno a tutela delle condizioni di vita delle persone anziane.

A sostenerlo è Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil Pensionati Basilicata, riferendo che da quanto emerge dai dati Inps contenuti nel Monitoraggio dei flussi di pensionamento, nel 2016 calano del 22,1% le nuove pensioni liquidate. A diminuire in modo più consistente sono le nuove pensioni di vecchiaia che calano del 30,2%.

Stabile l’importo medio dell’assegno che si attesta a 987 euro. Le nuove pensioni di vecchiaia scendono a quota 113.500 dalle 162.815 del 2015 (-30,2%). Le nuove pensioni d’anzianità calano a 112.529 da 157.522 (-28,5%). In calo anche le pensioni d’invalidità (da 51.684 a 43.423) e quelle destinate ai superstiti (da 197.981 a 174.025)

Inoltre va tenuto presente che per le donne la L.214/2011 ha previsto un incremento dell’età di vecchiaia di ulteriori 18 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 1 anno per le autonome, quindi i pensionamenti di vecchiaia registrati nel corso del 2016 si riferiscono sostanzialmente alle lavoratrici che avevano perfezionato il vecchio requisito a dicembre 2015 e che si sono pensionate a partire da gennaio 2016.

Quanto al potere di acquisto delle indennità – aggiunge Tortorelli – i dati forniti dall’ISTAT sulla condizione di vita dei pensionati nel nostro Paese confermano una media di reddito eccessivamente bassa (13.760 euro di pensione media netta), non adeguata per far fronte all’aumento del costo della vita e quindi insufficiente a garantire condizioni di vita dignitose.” “Nonostante il lieve miglioramento rispetto all’anno precedente (283 euro in più su una media di reddito pensionistico lordo di 17.323 euro) – prosegue Bellissima – quella che si prospetta per i nuovi pensionati è una condizione di difficoltà: questi, infatti, percepiscono dei redditi mediamente inferiori sia rispetto a quelli dei cessati (15.197 euro contro 16.015 euro) che a quelli dei vecchi pensionati il cui reddito medio è di 17.411 euro.”

“Ancora grave – conclude il Segretario della uilp – la condizione dei pensionati che vivono soli per i quali il rischio povertà resta molto elevato.  Come Uil Pensionati continuiamo a sostenere l’urgenza di ripristinare una condizione di maggiore equità per il benessere economico e sociale dei nostri pensionati”.

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