La qualità della vita in Basilicata migliora, ma resta al di sotto della media nazionale. A dirlo la classifica Ecosistema urbano 2022 di Legambiente e Ambiente Italia, realizzata con Il Sole 24 ore sulle performance ambientali dei 105 capoluoghi di provincia italiani riferite ai dati del 2021.
Insomma, se è vero che, rispetto agli ultimi anni, è perlomeno da registrare un’inversione di tendenza in positivo nella classifica generale della qualità ambientale dei due capoluoghi, ciò, in verità, vale soprattutto per Matera che risale dall’89° posto del 2021 al 48° di quest’anno con un miglioramento, quindi, di ben 41 posizioni. Meno evidente la crescita di Potenza che cresce di 13 posizioni rispetto allo scorso anno collocandosi in 58a posizione generale, ma senza un reale miglioramento delle performance come è possibile desumere da un’analisi più attenta dei dati. Il punteggio complessivo risulta al di sotto della media italiana (53,4%) per Potenza (che totalizza 51,8%, in crescita di 3,5 punti rispetto allo scorso anno) e al di sopra della media italiana per Matera (54,6% in crescita di 12,4 punti rispetto allo scorso anno). Tale punteggio, calcolato in centesimi, viene assegnato sulla base dei risultati qualitativi ottenuti nei 18 indicatori considerati da Ecosistema Urbano che coprono 5 aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano.
In generale, continuano a persistere perenni questioni urbane non risolte. A Potenza soprattutto le vecchie problematiche del settore trasporti e mobilità, quelle relative alla dispersione idrica ma anche le nuove criticità nella gestione dei rifiuti, mentre a Matera dati molto negativi emergono sia sulla dispersione della rete idrica che sul consumo di suolo. In generale è possibile evidenziare ancora tante criticità nell’adozione di modelli di gestione urbana di qualità.
Analizzando nello specifico i parametri presi in esame, per quanto riguarda la qualità dell’aria (biossido di azoto, polveri sottili e ozono), va sottolineato come elemento fortemente negativo la ormai consueta indisponibilità o carenza di informazioni (e questo influisce negativamente sulla classifica complessiva) per la città di Matera che non fornisce dati su biossido di azoto e polveri sottili. L’unico dato disponibile è quello relativo all’ozono che risulta per l’anno di riferimento 2021 inferiore alla soglia di protezione della salute umana con 14 giorni annui di superamento del limite giornaliero di concentrazione di 120 microgrammi/metro cubo, dove 25 giorni è posto come soglia massima. Potenza registra per l’ozono un dato migliore di Matera (10,5 giorni annui di superamento del limite giornaliero). Buono a Potenza anche il dato sulle concentrazioni biossido d’azoto (6 microgrammi/metro cubo di concentrazione media, molto inferiore anche a quello indicato anche dall’OMS su questo inquinante), mentre la media dei valori medi annuali di PM10 è pari a 20,5 microgrammi al metro cubo che è un dato leggermente superiore al valore obiettivo per la salute indicato dall’OMS, in linea con i dati dello scorso anno.
Per quanto riguarda la gestione idrica i due capoluoghi presentano una elevata percentuale di popolazione residente servita da rete fognaria delle acque reflue urbane (entrambe le città vicine al 100%) mentre pessimo è il dato sulla dispersione della rete della rete idrica in entrambi i capoluoghi dove ben oltre la metà dell’acqua immessa nelle condutture viene dispersa con Potenza tra le peggiori in Italia con il 62% di dispersione idrica e Matera al 53%. Tali dati sono gli stessi dello scorso anno. Discreta la posizione per i consumi idrici domestici, inferiori al consumo medio nazionale sia a Potenza che a Matera entrambe al di sotto dei 140 litri/abitante giorno.
Nel settore rifiuti emergono dati positivi in relazione alla produzione pro-capite con ottime performance in particolare di Matera che riduce rispetto allo scorso anno tale valore (da 438 a 404 kg/abitante anno) mentre Potenza passa da 390 a 410 kg/abitante anno, quindi peggiora, anche se il dato resta ottimo. Ma il dato più significativo è quello della raccolta differenziata a Matera che nel 2021 si assesta al 75%, 20° posto tra i capoluoghi italiani, primo del sud. Non altrettanto si può dire per Potenza che presenta un dato di raccolta differenziata nel 2021 del 61,6%, in arretramento anche rispetto a quello precedente del 2020.
Nel sistema dei trasporti urbano e della mobilità cittadina Potenza persiste nella sua poco invidiabile performance relativa all’altissimo tasso di motorizzazione pari a quasi 77 auto ogni 100 abitanti (che continua ad essere tra i peggiori in Italia), mentre Matera va un po’ meglio con 65 auto ogni 100 abitanti, leggermente al di sotto della media nazionale. In entrambi i casi il dato è lo stesso dello scorso anno.
Costante anche il dato sull’ offerta del trasporto pubblico che comunque si colloca sotto il dato nazionale per entrambe le città (Matera 22 km percorsi dalle vetture per abitante per anno, Potenza 18 km, mentre la media nazionale è oltre 25 km).
Matera come lo scorso anno presenta un dato relativamente accettabile nella classifica relativa ai passeggeri del trasporto pubblico (60 viaggi/abitante/anno sul trasporto pubblico), mentre Potenza è nelle posizioni basse di classifica con 20 viaggi/abitante/anno sul trasporto pubblico (la media nazionale è 54).
A Potenza ci sono meno incidenti stradali rispetto a Matera (a Potenza 4,2 incidenti stradali gravi ogni 1000 abitanti, Matera 5,4 incidenti stradali gravi ogni 1000 abitanti, dati stabili rispetto allo scorso anno).
Le piste ciclabili e le isole pedonali presentano numeri irrisori o quasi per entrambe le città.
I dati su diffusione di solare termico e fotovoltaico su edifici pubblici delle due città mostrano performance largamente insufficienti e peraltro inferiori alla media nazionale, con Matera che presenta un dato pari a meno di 5kw per abitante mentre Potenza è molto più dietro (ben sotto 2kw per abitante), ma in entrambe le città i dati sono sostanzialmente fermi a quelli dello scorso anno.
Per quanto riguarda il parametro relativo all’uso efficiente del suolo che, sulla base delle elaborazioni di ISPRA, considera il trend di consumo di suolo e il livello di urbanizzazione in relazione ai residenti, i dati (aggiornati al 2020) sono negativi sia per Potenza che, soprattutto per Matera, collocata molto in basso nella relativa classifica. Per entrambe le città i valori del parametro considerato risultano peggiori rispetto alla media nazionale.
Infine per quanto riguarda il verde urbano espresso in metri quadrati/abitante, il dato fornito risulta molto positivo per Potenza con quasi 160 m2 per abitante di verde urbano. C’è da sottolineare però che si tratta spesso di verde disponibile ma non sempre fruibile. Matera invece fornisce un dato pari a 41 m2 pro-capite, inferiore alla media nazionale.
Altro dato importante è quello relativo al numero di alberi per abitante della città di Potenza con 1,2 alberi ogni 100 abitanti in aree di proprietà pubblica, il valore più basso tra le 94 città che hanno fornito informazioni su questo parametro. Matera invece dichiara 29,4 alberi ogni 100 abitanti, in perfetta media nazionale.
“Malgrado la risalita nelle posizioni della classifica generale, ad una lettura attenta, Ecosistema Urbano 2022 fotografa due capoluoghi in buona misura fermi o addirittura in regresso su alcuni indicatori ambientali – sostiene Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicata. Fa eccezione la gestione dei rifiuti a Matera con i dati più che lusinghieri sulla raccolta differenziata. Per il resto l’avanzamento di posizioni è determinato dalla disponibilità, per alcuni parametri, di dati che lo scorso anno non erano stati forniti, con conseguente penalizzazione nel punteggio”.
“Potenza e Matera – continua Lanorte – con le eccezioni ricordate per quest’ultima, sono ancora città paralizzate da alcune emergenze croniche e che faticano a far decollare le politiche locali di sostenibilità urbana. Non aiuta l’assenza di un quadro organico nazionale entro cui ridisegnare l’idea di città, ma la transizione ecologica dei due maggiori centri urbani della Regione è un orizzonte lontano che le due città non affrontano con il necessario protagonismo”.
“Ci sono ancora – conclude Lanorte – gli spazi per invertire la rotta, anche sfruttando le opportunità di strumenti come il PNRR, per ripensare la mobilità sostenibile, la corretta gestione dei rifiuti, la forestazione urbana e la tutela delle aree verdi, il ciclo integrato delle acque, lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. Con una particolare attenzione, inoltre, al tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici: Potenza e Matera sempre più spesso sono oggetto di eventi meteorologici estremi che negli ultimi anni sono in aumento sia nel numero che nell’intensità. In questo quadro, risulta fondamentale attuare con urgenza politiche di adattamento al clima, rendendo le due città resilienti e sicure”.