Salute

Il grido d’allarme delle RSA e delle case di riposo


“La popolazione invecchia, l’incidenza delle malattie croniche aumenta e la regione non può sottrarsi all’obbligo di rafforzare i servizi socio-assistenziali in favore degli anziani non autosufficienti, sostenendo adeguatamente le residenze sanitarie assistenziali e le case di riposo che sono fondamentali presidi di salute, destinati a diventare in Basilicata un vero e proprio miraggio per quanti non possono permettersi di pagare rette di soggiorno superiori a 2000 euro al mese”.

E’ quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Giovanni Vizziello.

“Se è vero, com’è vero, che il reddito medio annuo dei pensionati lucani(16881 euro pro capite) è inferiore di quasi 3000 euro rispetto a quello medio nazionale( 19782 euro pro capite) e che la Basilicata è al penultimo posto della classifica delle regioni italiane per numero di posti letto nelle strutture residenziali in favore degli anziani ultra settantacinquenni non autosufficienti” -spiega Vizziello- “ Non possiamo lasciar cadere nel vuoto il grido d’allarme delle RSA e delle altre strutture residenziali e semiresidenziali che chiedono alla Regione l’attivazione dei contratti relativi alle prestazioni convenzionate di assistenza socio-sanitaria ed altre misure in grado di mitigare il problema del caro bollette”.

“I tempi di attesa per il ricovero degli anziani non autosufficienti nelle Rsa sono lunghissimi” -ricorda Vizziello- “e spesso questi soggetti fragili, in mancanza di alternative, sono impropriamente ricoverati negli ospedali, con grave pregiudizio tanto per i loro bisogni di salute, quanto per le finanze regionali”.

“Anche il settore dell’assistenza alle persone anziane o con disabilità è stato duramente colpito dall’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime” -conclude Vizziello- “e la Regione non può sottrarsi all’obbligo di sostenere le residenze socio-sanitarie e le case di riposo, per evitare che le stesse ricorrano ad un ulteriore aumento delle rette di soggiorno, scaricando di fatto sugli ospiti delle Rsa i maggiori costi derivanti dal caro bollette e dalle dinamiche inflazionistiche”.

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