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Eni, Descalzi: Val d’Agri non contenta di Eni, creiamo poco lavoro. Pronti a investire oltre 3 miliardi


“La Val d’Agri non è contenta di Eni. C’è stato un distacco, ci sono stati problemi ambientali e problemi di delusione perché lì investiamo tanto ma creiamo poco lavoro. Il settore è capital intensive quindi servono tanti soldi, si investe molto ma quando c’è la produzione si arriva ad un occupazione tra diretti e indiretti di 3.700 persone”. Così ha detto Claudio Descalzi, numero uno di Eni, in occasione dell’assemblea degli azionisti.

Eni sta valutando comunque il progetto sul lancio di un polo biopetrolchimico da realizzare in Val d’Agri “per compensare il fatto che la nostra attività che non riesce a far esplodere occupazione”.

“Siamo sicuramente disposti a investire in Val d’Agri”, ha detto Descalzi, definendo l’area un “posto che dobbiamo curare e sviluppare”. Eni è pronta a investire più di tre miliardi nel sito.

“Dobbiamo recuperare – ha proseguito Descalzi – non è colpa della Val d’Agri ma è colpa nostra perché quando non si riesce a fare qualcosa dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Dobbiamo andare oltre, fare diversificazione perché la formazione non serve a niente se non c’è lavoro”.

D’altronde, “siamo lì da tanto tempo, è casa nostra. Abbiamo un accordo per produrre 104.000 barili, siamo a 80.000 barili, completando l’accordo ci saranno 300-400 persone che possono essere assunte più l’indotto. E questo può essere fatto a zero impatto ambientale, utilizzando piattaforme esistenti senza consumare altro terreno”.

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2 Comments

    1. Purtroppo la questione sia da inserisi in un,interagire laddove entrambe le posizioni si accomunini al bene comune,,,che non sia ne prettamente economico e tantomeno in etica portata agli eccessi per fattori tutti da stabilire.Lo dico chiaramente:il lucano ,escluse pche eccezzioni è portato in esssere a far leva solo sul,assistenzialismo radicale alle sue origini,cioè non smuove il culo e non investe in risorse ,anche possedendole….ed ipolitici ciò conoscono a fondo e se ne servono…..un,invalidità….una pensione non dovuta ed il gioco è fatto.La Lucania indubbiamente ha fattori che possano far confluire persone in turismo…ha prodotti naturali di eccellenza……ma non la mentalità commerciale,,,a meno che non sussidiata da comunità europea o altri enti per fondi che infine risulteranno dispersivi,,,evasivi ed al 90% preda di truffatori.Si cerchi un connubbio positivo con chi in essere non è il diavolo,,,,,,anzi ci si interagisca,,,,,,,hanno mezzi e competenze.qui chiudo e mi dispiace,,,,,,,,,,,,sono un lucano.

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