Le anticipazioni dei risultati della Vis, valutazione di impatto sanitario, a Viggiano e Grumento Nova, ufficializzate mercoledì scorso dal dirigente di ricerca del Cnr prof Fabrizio Bianchi, durante una seduta della Terza commissione della Regione Basilicata, sono raccapriccianti e fanno rabbrividire.
I dati sulla mortalità e sulle malattie delle donne residenti nei due comuni, rispetto al resto della regione Basilicata, nel periodo 2000-2014, sono i seguenti: mortalità +63% per le malattie del sistema circolatorio; ospedalizzazione +80% per le malattie ischemiche; +41% per malattie del sistema circolatorio; +48% per le malattie respiratorie.
Davanti a questi drammatici dati, che riguardano persone decedute e famiglie distrutte, il presidente della Regione Pittella, i sindaci di Viggiano e Grumento e tutti i rappresentanti politici e istituzionali lucani, dovrebbero assumersi la responsabilità di agire in tutte le sedi, per far chiudere subito il Cova-Eni in Val d’Agri e bloccare tutte le attività petrolifere in corso in Basilicata.
Mai come ora, sarebbe necessario che, chi copre un ruolo pubblico, mettesse da parte gli interessi economici, gli accordi e le tattiche politiche, per tutelare il bene primario che riguarda tutti noi: la salute pubblica.
E’ allucinante leggere le dichiarazioni del governatore Pittella che, anche in queste ore, continua a sostenere che vuole “conoscere nel merito i risultati della Vis, per decidere ogni azione utile da intraprendere…”.
Pittella cos’altro vuole aspettare per assumere delle scelte definitive e chiare.
Possibile che non abbia ancora letto la relazione ufficiale di cinque pagine consegnata alla Terza commissione regionale, su carta intestata Cnr e firmata dal prof Fabrizio Bianchi, in cui vengono presentate le anticipazioni degli agghiaccianti risultati della Vis a Viggiano e Grumento.
Nel documento, oltre a indicare le percentuali dei morti e delle ospedalizzazioni, è scritto testualmente quanto segue: “…Nei comuni della Val d’Agri c’è una incidenza della mortalità e della ospedalizzazione maggiore che nelle altre zone della regione…”; “Le cause di decesso e di ricovero che risultano significativamente associate alla esposizione stimata ad inquinamento di origine Cova riguardano le malattie cardiovascolari e respiratorie…”; “…Sono inoltre di rilievo gli eccessi di ospedalizzazione per malattie respiratorie, in particolare per quelle croniche, osservati sia tra gli uomini, sia tra le donne”.
Perché Pittella continua a tergiversare e dice che deve “approfondire i dati con il mondo scientifico regionale”? Possibile che non voglia prendere atto che questo studio non è un lavoro improvvisato. Ma, così come ha scritto il prof Bianchi nella sua relazione, è stato realizzato con il coinvolgimento di oltre 30 ricercatori e tecnici di tre istituti del Cnr, oltre che dall’Università di Bari e dal Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio.
Le estrazioni petrolifere in Val d’Agri sono iniziate circa 20 anni fa. Nonostante le tante denunce, per anni non sono state fatte indagini sulla salute pubblica o i dati sono stati tenuti nascosti. Ora che ci sono dei dati scientifici autorevoli e super partes, non è ammissibile che Pittella e purtroppo anche alcuni sindaci dei comuni coinvolti, minimizzino e prendano tempo.
Lo studio completo verrà presentato il 22 settembre prossimo, in attesa di quella data, il M5S continuerà ad informare i cittadini e a fronteggiare chi sta tentando di attenuare la gravità dei risultati emersi dalla Vis e di confondere l’opinione pubblica.
Inoltre, il M5S è fiducioso del lavoro di indagine che sta svolgendo la Procura di Potenza che ha acquisito, prima di tutti, i documenti dello studio realizzato dal Cnr e dagli altri organismi scientifici.
PIERNICOLA PEDICINI – Eurodeputato del M5S