Petrolio in Val d'Agri e Valle del SauroPrimo Piano

Da Mulino Bianco la Val d’agri presentata nel periodico dell”Eni


La Val D’Agri al tempo del governo Renzi e del governatore Marcello Pittella? Un paradiso sulla terra, una candida realtà da rasserenante spot televisivo tipo Mulino Bianco dove ogni cosa è al suo posto e niente disdice. E’ questa la Val D’Agri che viene presentata su “Eniday”, periodico di fresca uscita pubblicato dall’Eni e celermente fatto recapitare per posta a tutte le famiglie del territorio. In otto patinatissime e coloratissime pagine, “Eniday” si presenta come un foglio di pura propaganda della casa madre con il suo amministratore delegato, Claudio Descalzi, che, nel dichiararsi lucano adottivo, firma un breve editoriale e annuncia la buona (e rassicurante) novella: nei 26 pozzi Eni tutto funziona regolarmente e in assoluta sicurezza si svolge il processo di reiniezione delle acque di strato.

Leggendo quanto scrive De Scalzi è facile intuire che dalle pagine della nuova testata deve passare un solo messaggio: tutta la storia dei mesi scorsi del sequestro dei pozzi e dei rinvii a giudizio sulle presunte irregolarità commesse nello smaltimento delle acque e dei materiali di scarto è pura messinscena, farsa, robetta tirata fuori dalla magistratura sulle denunce di qualche folle che si è voluto dare il proverbiale (e warholiano) quarto d’ora di notorietà. L’opera di propaganda di “Eniday” non si ferma alla nota editoriale, ad unirsi al suono sdolcinato del comandante in capo c’é “la lavoratrice” dell’indotto che ci tiene a puntualizzare: al Cova “la sicurezza è il nostro pane quotidiano…E’ consapevolezza, cultura (ndr, sic!!!)”, ma la stessa “lavoratrice” non fa un minimo accenno a come sia stata assunta a suo tempo (cioé nel 2007), se per requisiti professionali o per segnalazione o, più strettamente, perché raccomandata? Inoltre, Marco Alfieri (ma non faceva il direttore de “Linkiesta”, il quotidiano-on line d’assalto e libero da posizioni precostituite?) dal tour effettuato in Val D’Agri ha raccolto sul suo taccuino tutti pareri favorevoli, tutte opinioni dalla parte del padrone, tutte voci amiche pronte ad osannare la manna Eni caduta dal cielo e a mettere in risalto che non c’é miglior “matrimonio virtuoso” tra industria e agricoltura, tra il petrolio e i fagioli di Sarconi o il canestrato di Moliterno.

Secondo “Eniday”, insomma, tutto è a posto, tutto funziona come dovrebbe. La Val D’Agri è un eden del Belpaese. E chi vede o ha sempre raccontato (come chi scrive) un realtà senza troppo luccicore, forse, è solo un denigratore….Già, ma si sa, i grandi manovratori non vogliono rompiballe tra i piedi.

MIMMO MASTRANGELO – IL QUOTIDIANO DEL SUD

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