Salute

Covid-19, Cgil Cisl Uil: “subito il tavolo permanente con le parti sociali”


“Benché Cgil, Cisl e Uil non fossero state informate, riteniamo di dover interpretare la notizia della costituzione di un gruppo di lavoro interdipartimentale che si interfaccerà col governo sul piano nazionale di ripresa e resilienza come un primo passo per la costituzione di quel tavolo permanente con le parti sociali e imprenditoriali a conferma di quanto affermato dall’assessore Cupparo nel corso del recente incontro in videoconferenza sul piano strategico di sviluppo. Siamo però costretti a rilevare che ancora una volta si sceglie di privilegiare la tecnocrazia interna ad una più ampia partecipazione sociale in nome di una concezione autarchica dell’azione amministrativa, impermeabile agli stimoli della società civile. È un metodo che abbiamo sempre considerato limitato perché finora non ha prodotto risultati tangibili, se non lo sperpero di risorse preziose e la loro dispersione in una miriade di micro provvedimenti senza logica.

La letteratura in materia dimostra che dove c’è dialogo sociale e condivisione di responsabilità aumenta la performance delle politiche pubbliche, ovvero la loro capacità di incidere sulle variabili obiettivo e di generare quindi il cambiamento auspicato. Il recovery fund è l’ultimo treno per agganciare la Basilicata al resto dell’Italia con misure calibrate e incardinate dentro un chiaro e condiviso disegno strategico, disegno che al momento ancora non percepiamo. Vanificare questa opportunità adottando un atteggiamento solipsistico e autoreferenziale sarebbe un imperdonabile errore. Pertanto, confidiamo che giunga presto la convocazione del tavolo permanente così come da impegni assunti dal governo regionale”. È quanto dichiarano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Basilicata, Angelo Summa, Enrico Gambardella e Vincenzo Tortorelli.

La Fp Cgil Medici ha deciso di non firmare in Regione Basilicata l’accordo per consentire ai medici di medicina generale di effettuare i tamponi. Ribadiamo la nostra contrarietà all’accordo siglato per l’affidamento dei tamponi negli studi privati dei medici di medicina generale. Il problema non è la disponibilità di tutti i professionisti, compresi quindi anche i medici di medicina generale, ma la loro sicurezza e quella dei cittadini.

La Fp Cgil chiede garanzie per un servizio sicuro, efficace ed efficiente e la sicurezza dei medici e dei cittadini che viene minata dalla prospettiva dei tamponi in studi privati dove accedono anche cittadini per altre patologie con rischio di chiusura di studi medici in caso di positività del cittadino o contagio del medico. Inoltre molti studi medici sono ubicati in condominio. Coinvolgendo i medici di famiglia, peraltro libero professionisti già troppo isolati e abbandonati dal sistema, si rischia di frammentare i percorsi di tracciamento, che al contrario hanno bisogno di un sistema coordinato e governato.

Proponiamo di usare le risorse per potenziare l’assistenza territoriale invece di distribuirle a pioggia sulle decine di migliaia di studi medici che chiedono solo di assistere i propri pazienti in luoghi sicuri e la guida specialistica per curare i pazienti a domicilio e ridurre i ricoveri ospedalieri.

Siamo fermamente convinti che i test ed il tracciamento siano fondamentali per contenere la pandemia ma vanno affrontati potenziando quei servizi che sono in grado di organizzare percorsi sicuri ed efficienti con il ruolo centrale del medico di medicina generale nella cura del paziente a domicilio prima che le condizioni cliniche  peggiorino.

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