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Capodanno in Val d’Agri: l’unica luce è quella del Cova di Viggiano


Mentre a Potenza i fari saranno tutti accesi in piazza Mario Pagano sull’evento dell’anno che verrà, in Val d’Agri l’unica luce è quella del Cova di Viggiano a testimoniare che l’anno che verrà sarà per le comunità della valle identico a quello appena concluso con i problemi dell’emergenza-convivenza con il petrolio.

Almeno noi non abbiamo nulla da festeggiare specie dopo la decisione della Giunta prima e del Consiglio Regionale dopo di “spalmare” i fondi della ex card carburante a seguito del protocollo d’intesa siglato dalla Regione e dal Ministero dello Sviluppo economico il 21 dicembre scorso senza un solo intervento riservato alla Val d’Agri. Non ci stancheremo di denunciare che pur condividendo l’intervento finanziario a favore del reddito minimo di inserimento con una spesa di 30 milioni di euro per il 2017 ancora una volta è l’area che produce la ricchezza principale a non doverne beneficiare direttamente.

C’erano risorse sufficienti per dare almeno un segnale di sensibilità nei confronti dei problemi che toccano direttamente quanti vivono a contatto con il Cova e le attività di ricerca ed estrazione idrocarburi. E’ pertanto un Capodanno amaro per i capofamiglia dei comuni della valle senza lavoro, per i giovani che qui non hanno prospettive per il proprio futuro, per gli anziani e per i residenti di tanti paesi polvere che si stanno dissolvendo perdendo ogni anno popolazione.

In questo quadro persino i 400 mila euro (a cui aggiungere almeno altri 200 mila) che la Regione versa alla Rai per assicurarsi la trasmissione in tv ci sembrano uno spreco e quindi un lusso che la Basilicata non può permettersi. Ci chiediamo cosa resterà del Capodanno in diretta Rai tanto più che Mediaset realizza a costo zero per la collettività un evento simile e a forte connotazione solidale con le popolazioni terremotate non a caso scegliendo Civitanova Marche.

E si eviti di parlare di flussi turistici a Potenza a meno che non si vogliano camuffare per turisti quanti dai paesi limitrofi al capoluogo decideranno di essere presenti al Capodanno Rai in diretta.

A costo di passare per i soliti “guasta feste” noi del Csail non rinunciamo a valutazioni critiche fuori dal coro, invitando il popolo del petrolio a tenersi pronto anche nel 2017 per la mobilitazione e la protesta e a non farsi prendere dall’euforia dello spettacolo a Potenza.

Filippo Massaro, Csail

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