Cronache

Blitz antiterrorismo: sequestrato materiale anche nel potentino


Tocca anche la Basilicata il blitz antiterrorismo contro l’estrema destra. La Digos di Napoli ha sgominato una cellula di stampo neonazista con base in Campania dove sono state arrestate quattro persone che, secondo gli inquirenti, appartenevano all’ ‘Ordine di Hagal’: un’associazione terroristica neonazista, suprematista e negazionista. Ma l’operazione ha portato anche a perquisizioni in provincia di Potenza nei confronti di altri indagati poiché, sempre secondo gli inquirenti, “in contatto con gli arrestati attraverso i social e i canali dedicati nel complesso circuito nazionale neonazista”.

In particolare, nel corso di tre perquisizioni – eseguite dalla Digos di Potenza e dal Compartimento della polizia postale di Basilicata – è stato sequestrato “materiale di propaganda ed armi bianche illecitamente detenuti”.

Secondo quanto reso noto oggi dalla Questura di Potenza, le perquisizioni sono state eseguite nel capoluogo e nell’area del Vulture Melfese.

Stando alle indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, ‘l’Ordine di Hagal’ era una struttura organizzata su cinque livelli e per diventare componenti era necessario un rito di affiliazione. La base della cellula era a Marigliano, in provincia di Napoli. I quattro arrestati sono un 43enne di Maddaloni, in provincia di Caserta,  ideatore e fondatore dell’ ‘Ordine’, il suo ‘vice’, un 47enne residente in provincia di Avellino; un 46enne di Castellammare di Stabia che si occupava di indottrinamento e un 25enne di Marigliano che aveva il compito di fare proselitismo ed organizzare le riunioni.  Per un quinto componente della presunta organizzazione eversiva, un 36 di Roma, è scattato, invece, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le accuse: terrorismo, attività eversiva e negazionista della shoah ed incitamento all’odio razziale. Dieci in tutto gli indagati. Tra loro anche un ucraino di 27 anni, irreperibile, residente a Marigliano ma trasferitosi nel suo Paese e legato al Battaglione Azov, fondato dal militare Andrj Bileckyj, di orientamento neonazista, nel 2014, durante le prime fasi della guerra del Donbass.

Sul canale Telegram ‘protocollo 4’, gli indagati si dichiaravano pronti ad un’azione militare-terroristica con armi ed esplosivi contro una caserma dei carabinieri in provincia di Napoli e anche contro obiettivi civili, come un centro commerciale.

Circa 30 le perquisizioni tra Basilicata, Lombardia, Sicilia, Piemonte, Veneto, Calabria. Nella base di Marigliano sequestrate armi, manganelli, maschere antigas e immagini di Hitler e di Mussolini. Sempre secondo le indagini, l’Ordine di Hagal vantava molti proseliti, che sono stati però quasi tutti identificati. E i vertici, che tra loro si chiamavano ‘Der Kameraden’ (i camerati), sono stati di fatto decapitati.

Ha manifestato la sua preoccupazione il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, commentando l’operazione nel suo intervento al convegno organizzato dalla comunità ebraica di Roma, per il quarantennale dell’attentato al Tempio Maggiore di Roma: “E’ un campanello di allarme, perchè testimonia – ha detto il ministro – che il seme dell’odio si diffonde laddove non avremmo mai immaginato”. Il blitz della Digos di Napoli giunge a qualche anno dall’inizio delle indagini (2019) e fa seguito alle perquisizioni svolte a maggio e ottobre del 2021.

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