Cronache

Blitz antidroga a Potenza: decine di arresti, tanti i giovanissimi.


 Maxi operazione antidroga all’alba di oggi (martedì 10 ottobre) in Basilicata. Sono 33 le persone arrestate nell’inchiesta ribattezzata “All’ombra della Torre”, su un presunto traffico di stupefacenti a Potenza e dintorni. Per 20 di loro il giudice per le indagini preliminari del tribunale del capoluogo ha disposto la custodia in carcere, per 13 gli arresti domiciliari. Per altre 9 persone il gip ha disposto la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza. In totale sono 53 le persone finite sotto inchiesta. L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e condotta dalla Squadra Mobile, ha fotografato un giro di coca, marijuana e hascisc che interessa il capoluogo lucano e alcuni centri dell’hinterland, in un periodo che parte dal 2019 e si snoda anche per i mesi dell’emergenza covid e del lockdown.

Centinaia gli episodi di spaccio documentati in un ordinanza di 700 pagine. Molti di questi riguardano giovani poco più che ventenni. Coinvolti, in alcuni casi, anche dei minori.  E proprio l’età degli indagati sembra essere l’elemento più preoccupante che emerge dall’operazione di Squadra Mobile e Dda.

Secondo quanto ricostruito nelle indagini, coordinate dal pubblico ministero Vincenzo Montemurro, c’erano due distinti gruppi dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti, tutti e due con radici nel potentino, in particolare tra Tito, Avigliano e Pietragalla. Lo spaccio avveniva non distante da scuole, parchi e luoghi della movida e dell’aggregazione potentina. 

Gli agenti della Squadra mobile, guidati da Marco Mastrangelo, hanno accertato che una delle due organizzazioni, a capo della quale ci sarebbe stato il 26enne di Tito Paolo Giuzio, avrebbe fatto proprio di Tito un hub dove far confluire la droga acquistata ad Eboli e Cerignola per poi smistarla nel capoluogo. L’altra organizzazione, promossa e capeggiata dal 21enne di Avigliano, Antonello Sabia, avrebbe invece comprato la droga in chat o sui canali social del web, con pagamenti in bitcoin, per poi rivenderla al dettaglio tra Potenza, Avigliano e Pietragalla.

Oltre a Giuzio e Sabia, in carcere si trovano Antonio Rinaldi, Lorenzo Russo, Luca Giosa, Emanuele Picerni, Pasquale Laurino, Laviero Salvia, Felice Cella, Marco Satriano, Vincenzo Rizzi, Youness Ourasan, Vincenzo Compierchio, Giuseppe Compierchio, Marcello Galasso, Luca Tolve, Antonio Vicino, Luca Bochicchio, Haret Sabia, Alberto Cozzi. Ai domiciliari sono finiti Michele Gatta, Antonio Carbone, Manuel Bruno, Vito Bianco, Agostino Iacovero, Vincenzo Perrotta, Antonio Verrastro, Gabriele Guarino, Andrea Magnolo, Giulia Petrullo, Marco Pio Giovinazzo, Antonello Franco e Manuel Pio Bianco.

L’operazione ha interessato anche altre province: da Matera a Roma, da Salerno a Foggia, da Reggio Emilia a Lecco.

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