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Ass. Bene Comune Viggiano: “più che di uno spettacolo la Val d’Agri ha bisogno di progetti culturali e di turismo culturale”


Non sono per nulla appassionato alla proposta del sindaco di Sarconi Marte rivolta al Presidente Pittella di inserire una località della Val d’Agri tra le prossime “tappe” dell’evento “L’anno che verrà” (il Capodanno con la diretta Rai). E credo che la risposta del Presidente Pittella pubblicata oggi sia in buona parte condivisibile.

La Val d’Agri oggi più che di una trasmissione televisiva, senza per questo sminuire i benefici di promozione non solo turistica dell’evento Rai, ha bisogno di ben altro. E per restare agli eventi credo che un bell’esempio ci venga dall’iniziativa che sarà presentata martedì 10 gennaio prossimo a Roma, con il Sistema dei Musei e dei Beni Culturali di Aliano, Castronuovo Sant’Andrea , Moliterno e Montemurro, raccolti sotto l’acronimo ACAMM.

Più volte, in tanti, abbiamo ripetuto che la cultura è una risorsa al pari del petrolio, perché – come è convinto lo stesso Presidente Pittella – di cultura si mangia e si lavora. E allora, dopo il chiarimento che almeno per questa volta (L’anno che verrà) la Regione non ha attinto alle royalties, riprendiamo i buoni propositi e realizziamoli nell’anno che è venuto per una gestione comprensoriale delle attività culturali da finanziare attraverso le royalties.

Per la migliore riuscita del progetto è pregiudiziale innanzitutto che il compito di definire progetti e programmi sui quali investire attingendo dalle royalties sia consegnato nelle mani di associazioni culturali, di impegno civile e di volontariato per evitare il rischio dell’ennesimo cartellone di eventi calato dall’alto. Oltre a mettere insieme le energie migliori di cui disponiamo nei 35 Comuni che attingono al P.O. Val d’Agri sono necessari altri due passaggi: superare la polverizzazione dei contributi in buona parte destinati ad azioni slegate tra loro e fuori da ogni logica di sistema di rete territoriale che non portano benefici all’economia e all’occupazione locale; valorizzare il turismo culturale e con esso l’intero patrimonio di beni artistici, monumentali, storici ed anche ambientali ricadenti nel Parco Nazionale Val d’Agri. Anche per questo va sostenuta la proposta di creare una fondazione di partecipazione per la valorizzazione del patrimonio storico culturale del territorio.

Vorrei ricordare che in occasione della recente  presentazione del volume “Pergamene della chiesa matrice dei SS. Pietro e Paolo di Viggiano. Regesti”, a cura di Donatella Gerardi, è stato rilanciato un percorso di ricerca sul profilo storico delle istituzioni ecclesiastiche in Basilicata e a Viggiano che si coniuga con gli itinerari della religiosità popolare, in forte sintonia con i programmi di Matera 2019. Il Santuario della Madonna Nera a Viggiano è sicuramente motivo di attrazione non solo per i pellegrini e i cristiani in quanto il turismo religioso non riguarda soltanto mete di pellegrinaggio e percorsi di fede, ma richiama anche turisti che vogliono viaggiare per motivi culturali e che scelgono località con più attrazioni.

Le motivazioni per intraprendere un viaggio verso un luogo spirituale di fatti sono varie e strettamente collegate alle condizione soggettive del “turista” o del pellegrino: ricerca di emozioni forti, sensazione di appartenenza ideologica, desiderio di stare insieme, intenzione di incontrare un leader religioso carismatico, atto di fede o penitenza. Accanto alle motivazioni spirituali i dati del turismo religioso in Italia testimoniano il potenziale del bene religioso come risorsa per lo sviluppo sostenibile del territorio.

L’attenzione ai santuari e ai luoghi di culto costituisce una valida occasione di interesse per le opere d’arte in essi presenti e rappresenta anche la possibilità di conoscenza del territorio all’interno del quale essi insistono, diventando la destinazione di un turismo colto e di qualità. Ma il richiamo delle testimonianze culturali, spesso connesse agli interessi religiosi, emerge anche come attrattiva e motivazione di scelta.

Purtroppo, a pesare negativamente su ogni iniziativa del genere è la situazione dei collegamenti di viabilità e l’inadeguatezza delle infrastrutture in generale. Basti pensare che i tempi di percorrenza tra la Val d’Agri e Matera  sono di almeno 2 ore e 15 minuti per circa 130 km di distanza. Se vogliamo diffondere sul territorio i benefici dell’affluenza turistica di cui sta godendo Matera, le infrastrutture viarie e i collegamenti pubblici sono un elemento essenziale per costruire itinerari culturali ed ambientali dalla Capitale europea della Cultura al Parco Nazionale Val d’Agri attraverso il nostro patrimonio artistico-religioso monumentale ed archeologico. Per questa ragione l’Associazione si rivolge al Presidente Pittella e all’assessore alle Infrastrutture Benedetto perché tra le priorità da affrontare in tema di mobilità da e per la Basilicata individui anche progetti per la Val d’Agri con un cronoprogramma per quanto è possibile fare a breve, media e lunga scadenza, attingendo alle royalties del petrolio. I riferimenti sono principalmente al collegamento veloce in galleria con il Vallo di Diano (Paterno-scalo Padula) alla messa in sicurezza della SS598 che continua a segnalare forti criticità per numero di incidenti stradali e contestualmente al completamento della Brienza-Tito.

L’obiettivo è di favorire la diffusione della cultura attraverso il miglioramento della mobilità delle persone e delle idee.

Vittorio Prinzi, presidente Associazione Bene Comune Viggiano

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