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Su alcune dichiarazioni dei giorni scorsi, interviene il dott. Stefano Olivieri Pennesi, Direttore ITL di Potenza e Matera


In merito ad alcune dichiarazioni fatte nei giorni scorsi dal vicesindaco del Comune di Maratea, in provincia di Potenza, l’avvocato Cesare Albanese, con un comunicato stampa inviato alla nostra testata giornalistica e che pubblichiamo integralmente, interviene il dott. Stefano Olivieri Pennesi, Direttore dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro Potenza-Matera.

“Desta grande meraviglia, perplessità ed amarezza, la lettura delle affermazioni fatte dal vicesindaco del Comune di Maratea, l’avvocato Cesare Albanese, a nome dell’amministrazione comunale, emerse nel comunicato stampa pubblicato lo scorso 23 agosto sul sito Basilicatanet, in relazione ai controlli effettuati, da questo Ufficio, sul cantiere per la messa in sicurezza del costone roccioso a monte della Strada Statale 18 Tirrena Inferiore, in località Acquafredda di Maratea, in provincia di Potenza.

Tutti i controlli operati dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro sono finalizzati al contrasto del lavoro nero ed irregolare e al rispetto delle norme di prevenzione degli infortuni ed igiene del lavoro, con particolare riferimento al settore dell’edilizia e della cantieristica in genere con l’evidente obiettivo di tutelare i lavoratori dal punto di vista contrattuale ma, sopratutto, e non da meno, dal punto di vista della tutela dell’incolumità degli stessi, attesa la frequenza elevata di infortuni gravi e mortali di cui, purtroppo, si apprende quasi quotidianamente dagli organi di stampa.

Tutto questo sembra non essere stato tenuto presente dal vicesindaco nel rilasciare la dichiarazione a cui si rende opportuna la presente replica.

Nello specifico, il controllo in parola, che ha riguardato la verifica delle condizioni di sicurezza del cantiere, ha evidenziato concreti rischi di caduta e scivolamento dei lavoratori lungo il costone interessato dai lavori di bonifica del materiale pericolante.

Detti rischi, com’è di tutta evidenza, prescindono dalla durata e dall’entità del cantiere e contrariamente a quanto lamentato, sarebbe stato lecito attendersi un apprezzamento per la tempestività dei controlli effettuati che hanno comportato l’adozione, come per legge, di un provvedimento di “prescrizione obbligatoria”, inerente il mancato uso della cinture di sicurezza da parte dei lavoratori presenti in cantiere.

Non è certo quindi immaginabile attribuire, a questo Ispettorato del Lavoro, una volontà di accanimento nei confronti dell’Ente locale in parola, o altra istituzione sia pubblica che privata, muovendosi, lo stesso ufficio, su un ben definito solco di legalità e certezza del diritto, a cui sono vocate le azioni dei propri funzionari operanti quotidianamente sul territorio Lucano, nonchè del Direttore pro tempore.

Ciò detto, nella piena consapevolezza che il sistema generale dei “controlli”, da parte delle istituzioni competenti nei vari ambiti, può e deve migliorare, anche per quanto attiene l’efficienza e l’efficacia della propria azione, in un quadro complessivo di rispetto della legalità, da parte di tutti e in una generale cornice di necessaria trasparenza nel più ampio “sereno operare” delle diverse amministrazioni”.

Redazione

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