Società e Cultura

A Moliterno “la parete dell’immaginario” è un’opera di “intervento urbano” realizzata attraverso la creatività di dieci artisti

Pensare, concepire  l’arte come  evento che sfida l’abbandono, la decadenza o in quanto gioco visivo  che emerge e si impone libero, fuori da schemi precostituiti. Ecco perché la “Parete dell’immaginario” è qualcos’ altro  da una consueta mostra (o collettiva)  all’interno di uno spazio chiuso. E’ un intervento urbano a cielo aperto che – attraverso la poesia, l’immaginario (appunto) dell’arte – è finalizzato a dare “un’istantanea di decoro”  ad un vicolo del centro storico di Moliterno. Ideata dal cinecronista Mimmo Mastrangelo , dal filmaker Vincenzo Galante e da  Eleonora Panzardi, “La parete dell’immaginario”  si articola  di dieci opere di altrettanti artisti che sul muro di un’abitazione privata  compongono nell’insieme  “una pagina” che  vuol essere  un atto di resistenza,   opposizione ad un sistema  in cui l’arte  è mortificata dalle logiche di mercato, ingabbiata tra musei,  gallerie e grandi eventi espositivi, approcciata dagli addetti ai lavori come appendice della comunicazione. Per dirla con le parole (per nulla datate) del compianto ceramista salernitano (ma di fama internazionale)  Ugo Marano all’arte può essere (ri)consegnata una  credibilità, un  ruolo primario  se si ritorna a concepirla in un “luogo-linguaggio” di illuminazioni, in una forza evocatrice da cui scaturiscono idee  di eccezionale vigore e al servizio per un nuovo umanesimo. Riprendendo il concetto iniziale de  “ La parete dell’immaginario”  come intervento urbano ecco che in un pugno di opere di autori (artisticamente quotati)  si può inscrivere simbolicamente un dettato che sprona a salvare “la piccola Italia di dentro” a partire dal prendersi cura della strada, della via, del  vicolo in cui si abita,  facendo di questi spazi poveri (ma con le pietre che sono memoria) luoghi dove il poco o il niente non sono un limite, luoghi di cura, slanci e  amore, luoghi di poesia e bellezza, di arte e sapere, luoghi dove un dipinto lo si può guardare come se davanti  – per citare il critico inglese  John Berger  – ci fossero delle persone dall’ anima bella. “La parete dell’immaginario”  è un’opera unica realizzata con la creatività e il pensiero  di Ugo Marano, Nicola Filazzola, Pino Latronico, Loredana Gigliotti, Tiziana Cosso, Giovanni Dell’Acqua, Angelo Zambrino, Nino Palmieri, Francesco Pambianco, Michele Giocoli. Si può osservarla, accostarla fino al 23 agosto in Vico I San Rocco a Moliterno.

 

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