Politica

Verso il coordinamento delle attività di vigilanza venatoria della Provincia di Potenza


Presentato questa mattina nel corso di un incontro tenuto presso la sala Consiliare della Provincia in Piazza Mario Pagano, la bozza di regolamento di servizio per la “istituzione del Coordinamento di vigilanza volontaria della Provincia di Potenza”.

All’iniziativa promossa dal Corpo di Polizia Provinciale rappresentato dal Maggiore Pasquale Ricciardella d’intesa con la Presidenza, sono intervenuti il Presidente  Rocco Guarino, la dirigente dell’ufficio Maria Luigia Pace e la dirigente della regione Basilicata, Agnese Lanzieri.

Presenti i rappresentanti delle ATC e della associazioni venatorie operanti sul territorio.

Un incontro fondamentale per definire il percorso costitutivo dell’innovativo servizio di costituzione del comitato con compiti di indirizzo e programmazione ma che deve guardare, ha spiegato il Maggiore Ricciardella nella sua relazione introduttiva “ad un percorso comune di conoscenza del territorio, di vigilanza organizzata, di formazione degli addetti allo stesso servizio, ma soprattutto di educazione sia nella costituzione di squadre coordinate che operino sul territorio che degli stessi cacciatori. Un esempio per tutti: prima di reprimere, prevenire, con un azione comune indirizzata dalle stesse ATC, superando l’emergenzialità, dettata ad esempio dall’invasione dei cinghiali e favorendo una caccia compatibile con la tutela dell’ambiente”.

A tal proposito, citati i dati ufficiali che animano le attività provinciali e regionali.

Il corpo di Polizia Provinciale, è oggi composto da appena 10 operatori più il responsabile del servizio e da 4 funzionari amministrativi.

Sottodimensionato e costretto a compiti diversi, che attraverso l’attuazione della legge sul Coordinamento della Vigilanza Volontaria, si auspica possa dare senso ad un maggiore e migliore controllo.

I numeri forniti poi dall’ISPRA, dicono di una regione nel suo complesso che a fronte di 14.601 cacciatori dispone appunto di questo numero limitato di operatori di polizia per un totale, formale, di 28 unità su tutta la Regione Basilicata (comprensivi appunto anche di amministrativi) che nell’ambito nazionale è davvero fuori scala: 521,46 cacciatori per ogni agente, rispetto alla media nazionale di 41,86 cacciatori per agente. Davvero sproporzionato il dato lucano che porta ad appena 41 verbali per illeciti amministrativi.

I numeri sono dunque importanti da leggere ed è per questo, ha ribadito la responsabile del settore della regione Basilicata, Agnese Lanzieri “che bisogna fare squadra, lavorare di concerto, coordinarci in vista delle modifiche legislative nazionali che faranno diventare penali le violazioni di legge in materia”.

Diversi gli interventi dei Presidenti delle ATC, con la elencazione delle problematiche esistenti e della piena disponibilità alla istituzione del Coordinamento.

“Una scelta fondamentale per la Provincia di Potenza – ha concluso il Presidente dell’Ente, Rocco Guarino – perché si innesta nel solco del lavoro che stiamo facendo a livello nazionale, affinché ai nostri Enti venga restituita la piena titolarità di deleghe per le quali non si chieda solo di fare controlli, ma anche di garantire, attraverso fondi specifici, momenti di coordinamento e di tutela delle territorio. Noi ci siamo perché non possiamo essere individuati solo come responsabili e poi non avere mezzi e strumenti per adoperarci nella complessa materia. Prendiamo ad esempio il caso della invasione dei cinghiali. Una maggiore presenza dei nostri operatori sul territorio ed una caccia controllata e garantita, consentirebbe migliore tutela delle coltivazioni cosi come nel caso dell’avvistamento degli incendi e del fenomeno del bracconaggio. Lavoriamo e lavoreremo di concerto con la Regione ed il Governo nazionale – ha aggiunto Guarino – anche in questa direzione per dare senso alla proposta di coordinamento della vigilanza  venatoria che, lo ribadisco, significa difesa del territorio. Facendolo conoscere ad esempio con iniziative mirate rivolte ai giovani delle scuole e sostenendo sempre più le attività di formazione e di difesa del nostro patrimonio. Insieme si può”.

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