Politica

Verso elezioni: il punto di vista dell’Associazione Lucani nei Balcani


Cresce l’interesse tra le comunità italiane (e di lucani) all’estero per le prossime elezioni politiche. L’altra Italia, quella dei nostri emigranti che vive e lavora con dignita’ nel mondo intero, sostenendo in silenzio la Bandiera dell’Italia, sarà chiamata a votare. Chi? Liste di destra, di centro , di sinistra , composte per riempire vuoti. Ma chi effettivamente MERITEREBBE IL RUOLO  DI CANDIDATO PER GLI ITALIANI NEL MONDO?

Difficile trovare tra i nomi che circolano in questi giorni nelle comunità degli italiani all’estero qualche candidato che abbia un curriculum di storia e vita nelle varie realtà di emigrazione italiana. Eppure non mancano italiani integrati nei vari Paesi che rivestono importanti ruoli nei Governi locali, operando e distinguendosi sino a conquistare piena dignità e riconoscimenti importanti. Quanto a deputati e senatori eletti all’estero, nelle precedenti legislature: MA CHI LI HA MAI VISTI, quantomeno nell’area Balcanica.

Nonostante questo oggi giungono telefonate, messaggi, da ogni dove con facce e proposte di candidati senza un programma, sconosciuti alle nostre realta’ di emigrati. La novità è che anche cittadini italiani possono candidarsi in una circoscrizione Estera. La norma è stata ribattezzata “salva-impresentabili” e non è piaciuta ai nostri emigrati. E’ semplicemente impensabile che nei collegi esteri  si candidi chi non conosce la realtà ad esempio dei Paesi Balcanici o al massimo ci viene da turista. Di qui la nostra amarezza ed indignazione perché si acuisce il solco tra istituzioni ed italiani all’estero che chiedono di non sentirsi italiani di serie B.

Per noi dell’Associazione Lucani nei Balcani ci sono alcuni principi inderogabili:

 1-      Il candidato Italiano all’estero, deve conoscere e vivere nelle realta’ che intende rappresentare;

2-      Deve avere un programma e delle idee  su quanto vuol fare. Non esiste per l’emigrato il solo problema dei rapporti con la Madre Patria ma bensi’ il grande problema della corretta integrazione;

3-      L’Europa, quella dei Balcani, ha una storia a se’, fatta di emigranti del dopo Guerra dimenticati, di imprenditori pendolari, di anziani che si parcheggiano per il resto dei loro giorni, di grandi aziende che si sono delocalizzati. Ma chi ha mai visto neanche l’ambasciatore, l’ICE, le istituzioni che dovrebbero  essere onorate della presenza di  un mondo Italiano della Solidarieta’ che nessuno conosce in Italia ma che esiste e che può contare su ordini religiosi della Chiesa cattolica Italiana, e associazioni civili.

4-      Non servono candidati e liste con numeri gia’ scritti e buste numerate, occorrono uomini veri che portino all’Italia ma soprattutto all’ Europa di Bruxelles il conto di chi veramente fa che cosa. Il network degli Italiani all’estero e’ fatto di numeri veri, di realta’ sane che vivono e lavorano per quella Italia dell’export non solo di prodotti ma di cultura, tradizioni, storia.

Intanto stiamo svolgendo una campagna di informazione perché i cittadini italiani residenti all’estero si iscrivano all’Aire (Anagrafe Italiani residenti all’estero) in modo da poter votare per corrispondenza. Saranno le Ambasciate e i Consolati ad inviare agli elettori il plico elettorale. Gli elettori italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento delle elezioni per il rinnovo del Parlamento, nonché i familiari con loro conviventi, potranno partecipare al voto per corrispondenza organizzato dagli uffici consolari italiani (legge 459 del 27 dicembre 2001, comma 1 dell’art. 4-bis), ricevendo la scheda al loro indirizzo all’estero. Per partecipare al voto all’estero, tali elettori dovranno – entro il 31 gennaio 2018 – far pervenire AL COMUNE d’iscrizione nelle liste elettorali un’apposita opzioneE’ possibile la revoca della stessa opzione entro lo stesso termine.

All’appuntamento elettorale del 2013 parteciparono oltre un milione 100 mila di italiani residenti in altri Paesi del mondo, pari al 31,6% degli aventi diritto. Il risultato è stato possibile grazie alla politica attiva sul territorio delle associazioni dei residenti all’estero, quindi conoscitori delle realtà locali come rivendichiamo accada per le prossime candidature. Gli elettori italiani all’estero, in totale nel mondo, sono poco meno di 5 milioni. Ho letto che potrebbero essere decisivi per il successo di una delle tre coalizioni in campo. Sono certo che vorrebbero essere decisivi per contare realmente nelle scelte che riguardano le condizioni di vita e di lavoro degli italiani all’estero.

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