Primo PianoPetrolio in Val d'Agri e Valle del Sauro

Un collegamento con la SA-RC e 500 nuovi posti di lavoro: le richieste dei sindaci in vista del rinnovo della Concessione Val d’Agri


Sono otto i punti che il primo cittadino di Viggiano Amedeo Cicala, di concerto con altri Sindaci dell’Alta Val d’Agri ha inserito in una Relazione inviata questa mattina al Presidente della Giunta Regionale Vito Bardi, al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e al Presidente del Consiglio Regionale Carmine Cicala chiedendo il pieno coinvolgimento dei territori, finora ignorati, sulla questione rinnovo concessioni petrolifere scadute il 26 ottobre scorso.

Tra le proposte più importanti c’è sicuramente la realizzazione di un collegamento veloce tra la SS 598 e l’Autostrada A2 del Mediterraneo, attraverso una strada che parte nei pressi di Villa d’Agri per arrivare, tramite una galleria, in corrispondenza con la statale Bussentina. Ma c’è anche la questione lavoro con la creazione di almeno 500 nuovi posti, una maggiore tutela della salute dei cittadini e abbassare il costo del carburante almeno del 30%.

Questi sono solo alcuni punti contenuti nella relazione che vi riportiamo, qui di seguito, integralmente.

 

Gen. Vito Bardi – Presidente della Giunta Regionale Regione Basilicata

Avv. Giuseppe Conte – Presidente del Consiglio dei Ministri

Sig. Carmine Cicala – Presidente del Consiglio Regionale Regione Basilicata

 

 

Relazione del Sindaco di Viggiano, di concerto con altri primi cittadini dell’Alta Val d’Agri, su una serie di proposte ai Governi regionale e centrale in merito alla rinegoziazione ed al rinnovo delle concessioni petrolifere Eni- Shell.

Egregio Presidente,

in un momento storico per la Val d’Agri e per l’intera Basilicata, in relazione al rinnovo delle concessioni Eni-Shell, come Sindaco del Comune di Viggiano, cittadina maggiormente coinvolta nella vicenda petrolio, mi sono fatto promotore di una serie di incontri con altri Sindaci della Valle e, più in generale, con un gran numero di amministratori dell’area, nella convinzione comune a tutti di dover dare risposte finalmente incisive ai territori interessati al processo di coltivazione di idrocarburi.

È proprio da queste occasioni di condivisione, oltre che dall’esperienza che mi vede coinvolto nella vicenda amministrativa ormai da più dieci anni, sono emerse una serie di priorità e proposte che vorrei mettere a fattor comune.

Prima di tutto però, credo sia necessario svolgere una veloce riflessione su quanto questi venti anni ci abbiano insegnato, facendo tesoro delle cose buone ma non dimenticando gli errori compiuti e le dimenticanze mai chiarite. Il tutto con uno spirito costruttivo, avendo ben presente cosa mi guida: il bene del territorio che rappresento e che come Sindaci dell’area rappresentiamo.

Non vi è alcun dubbio che il nostro sguardo, per senso di responsabilità, debba essere rivolto verso il futuro. Eppure il passato può essere uno scrigno prezioso per evitare di procrastinare gli stessi errori già compiuti. E parlare di ciò che è stato, per quanto attiene alla vicenda petrolio, significa anzitutto dover riconoscere un vero e proprio scippo posto in essere dalla Regione Basilicata – certificato anche dalla Corte dei Conti – a danno dei territori che hanno subito le estrazioni petrolifere. Uno scippo a cui si è giunti per rattoppare bilanci regionali – e cittadini – gestiti in maniera superficiale e poco attenta.

La storia racconta ancora di una Regione Basilicata sorda alle richieste dei territori, un’entità lontana che spesso ha portato avanti contrattazioni in completa autonomia, senza coinvolgere i Sindaci interessati per competenza. Si pensi su tutti al Protocollo di Accordo sottoscritto dalla Regione Basilicata il 5 giugno del 2018, avente ad oggetto la realizzazione a Viggiano dell’impianto Blu Water, un’iniziativa all’insaputa dei cittadini della Valle e dei suoi amministratori.

Sono certo, Presidente, che Lei vorrà e saprà mettere un punto definitivo a tutto questo.

Su una cosa non vi dovrà essere alcun tentennamento: le tanto discusse compensazioni ambientali dovranno ricadere nella totalità, o quantomeno in grandissima parte, nelle aree oggetto di estrazione petrolifera.

Appare quantomeno sospetto, infatti, che molti esponenti politici, di ogni ordine e grado, si accapiglino per partecipare ai tavoli regionali e nazionali sulla ripartizione delle royalties, molti senza alcun titolo e, peggio ancora, senza interessarsi minimamente al bene della Val d’Agri. Appare ancor più paradossale che rappresentanti istituzionali “difensori irremovibili dei loro territori di origine”, che hanno firmato delibere ad hoc contro le perforazioni petrolifere, siano i primi a voler sfruttare le risorse economiche e occupazionali che si generano grazie alla galassia petrolio.

Ecco Presidente, voglio metterla in guardia da lor signori.

Simili comportamenti non saranno più sopportati e tollerati dai cittadini della Val d’Agri. Ormai la misura è colma, i territori sono stanchi.

Oltre ad applicare tutto ciò che l’ordinamento giuridico mi consente, mi troverò a dover gestire, ne vedo già tutte le premesse, movimenti di protesta democratica dal basso. Per evitare di aggiungere al danno la beffa, le popolazioni della Val d’Agri e delle aree interessate dalle estrazioni chiedono di essere protagoniste di questa fase storica.

Sono certo che questo nuovo Consiglio Regionale, di concerto con la Giunta, saprà tutelare al meglio gli interessi delle aree dove ricadono le attività estrattive, per dare concretamente quelle risposte che intere comunità attendono da troppi anni.

Dopo questa necessaria premessa, provo a riassumere quanto emerso da un confronto franco e aperto con tanti amministratori che rappresentano i territori della Val d’Agri. Una serie di proposte che dovranno essere portate al tavolo delle trattative perché rappresentano altrettante esigenze ormai improcrastinabili:

  1. Tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza dei cittadini

Nella convinzione che si debba e si possa conciliare crescita economica e tutela dell’ambiente e che non possa esistere un reale sviluppo economico senza sostenibilità di lungo periodo, chiedo la negoziazione di progetti attuabili nel breve periodo, che possano finalmente offrire risposte concrete su temi delicatissimi, particolarmente sentiti dalla gente, quali la tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza dei cittadini.

  1. Da anni come cittadino e Sindaco di Viggiano mi sto battendo, insieme ai colleghi amministratori della Valle, per l’apertura di una sede distaccata dell’Arpab a Viggiano, risultato che a breve dovrei portare a casa.
  2. Credo che l’apertura di una sede distaccata dell’Arpab sia solo il primo passo per giungere alla creazione di un Centro Operativo Ambientale, di natura pubblica, che realizzi un monitoraggio 24 ore su 24. Oltre alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, a questo centro dovrà essere demandato anche il controllo del Centro Olio che, trovandosi in un’area fortemente antropizzata, dovrà rispondere ai più moderni standard di sicurezza, elemento che servirà a tutelare la sicurezza dei lavoratori dell’indotto e dei cittadini che risiedono nei pressi della struttura industriale.
  3. Strettamente legata all’attività del Centro Olio è la funzionalità dell’Ospedale Civile di Villa d’Agri. In tal senso, l’Ospedale di Villa d’Agri non dovrà subire alcun ridimensionamento. Il Centro Olio di Viggiano è soggetto alla normativa Seveso Ter, impianto incidente a rischio rilevante. È proprio per questo che è stato approvato un Piano d’Emergenza Esterno. Come spiegato ampiamente nella delibera di Consiglio Comunale di Viggiano, n.3 del 26 gennaio 2016, l’Ospedale Civile di Villa d’Agri è inserito nel suddetto Piano e, pertanto, più che essere depotenziato, come fatto negli ultimi anni, dovrà essere assolutamente rafforzato e migliorato nei servizi. Diversamente, per quanto mi compete, è bene considerare in “forse” la continuità legale di apertura del Centro Olio nei prossimi mesi.
  4. Per quanto concerne la tutela del paesaggio e al fine di mitigare l’impatto che l’estrazione petrolifera comporta nei luoghi e nelle aree oggetto di estrazione, ritengo sia opportuno che si realizzino, nel breve periodo, progetti atti a riqualificare e valorizzare le aree adiacenti al Centro Olio, sia quelle nelle quali ricadono i pozzi. Più in generale, la tutela del paesaggio, in un territorio fino agli anni novanta a forte vocazione turistica, deve tornare a diventare anche un driver di crescita economica, attraverso iniziative mirate, che rafforzino l’economia e l’occupazione della Val d’Agri.

Condivido l’iniziativa proposta dal Sindaco di Tramutola, che ritiene necessario attuare una  riqualificazione dei primi pozzi petroliferi, perforati nel suo Comune negli anni 30/40, attraverso progetti di “archeologia industriale”.

Alla luce di quanto detto, ritengo che tale progetto debba divenire una prassi consolidata per tutte le aree interessate da attività estrattive e che sin d’ora si debba pensare a come riconvertire le suddette aree, in modo da non avere, in futuro, la Valle deturpata da “cicatrici  industriali”.

  1. Sviluppo imprenditoriale del territorio

 Rilanciare il mondo imprenditoriale è la chiave di volta per far crescere la Val d’Agri, evitarne lo spopolamento e creare un circolo virtuoso tra settore pubblico e privato. A tal fine chiedo la concessione di una serie di benefit in materia energetica alle imprese che, di concerto con altre azioni messe in campo dalla Regione, sono certo possano supportare e rilanciare le imprese che investono nell’area industriale di Viggiano. Dopo la positiva esperienza del Bonus Gas Val d’Agri, per le famiglie residenti nelle aree di estrazione petrolifera, ritengo sia opportuno riconoscere alle imprese, su determinate aree delimitate, benefit energetici, da elargire proporzionalmente all’indice occupazionale che ogni azienda attua.

Altrettanto condivisibile ed importante per le aree dell’Alta Val d’Agri è quanto auspicato dall’amministrazione comunale di Moliterno, con riferimento alla creazione di una Zes (zona economica speciale), al fine di favorire ulteriormente la crescita economica ed occupazionale.

3. Crescita occupazionale e creazione di un nuovo sistema economico alternativo al mondo petrolio.

L’impegno fondamentale dovrà essere il lavoro, in una prospettiva pragmatica e non teorica. A tal fine, così come ipotizzato anche con il Sindaco di Sarconi, si chiede un piano volto a favorire l’attività produttiva delle imprese e ad incrementare l’occupazione territoriale.

Occorre stipulare un Patto di Intesa, che porti le compagnie petrolifere a fare investimenti reali e concreti, non soltanto di ordine economico, con l’obiettivo di realizzare occupazione alternativa al mondo petrolio.

L’obiettivo è un grande piano del lavoro, nell’ordine delle 500 unità, in settori diversi dall’Oil&Gas. Per far questo è necessario che, nell’ambito della negoziazione per il rinnovo delle concessioni, venga preso un preciso e puntuale impegno da parte delle compagnie petrolifere a realizzare un progetto occupazionale direttamente e di concerto con i propri partners lavorativi.

Occorre, in altre parole, iniziare a percorrere un cammino di transizione, già da oggi, che ci porti alla creazione di un sistema di produzione di nuova economia e di nuova occupazione, alternativo al mondo petrolio, ben consapevoli che, fra qualche anno, il petrolio finirà.

  1. Sviluppo infrastrutturale

La mancanza di investimenti in nuove opere e l’assenza di manutenzione straordinaria di quelle esistenti sono temi molto sentiti dalla società civile lucana. Del resto, sono convinto che non possa esistere sviluppo reale senza infrastrutture.

Chiedo un’azione forte che abbia una duplice direttrice: la prima rivolta ai Comuni che hanno bisogno di piccole e medie infrastrutture, la seconda, di portata storica, che possa finalmente far uscire la Val d’Agri da un isolamento che ne influenza in negativo lo sviluppo.

Ritengo sia giunto il momento di realizzare una grande rete di collegamento stradale, che possa fungere da porta di ingresso per la Basilicata e per la Val d’Agri.

L’idea-progettuale prevede il collegamento veloce della SS 598 (all’altezza dell’Alta Val d’Agri) con l’Autostrada A2 del Mediterraneo (all’altezza del bivio Padula/ strada Bussentina)  ed il potenziamento del raccordo Saurina- Basentana.

Questo intervento avrebbe un’importanza non solo Regionale, ma anche per l’intero Sud Italia, perchè consentirebbe un collegamento viario trasversale sicuro e veloce.

È inutile sottolineare le esternalità positive di una tale infrastruttura, in termini di qualità della vita e di rilancio dell’economia. Tale opera valorizzerebbe esponenzialmente, grazie al concetto di rete, quanto realizzato negli ultimi trent’anni in Basilicata (si pensi alla Cavonica o alla 106 Ionica).

Nel tentativo di facilitare la riflessione, allego l’idea progettuale, che presenterò nei prossimi giorni anche ai cittadini valligiani.

  1. Politiche di sviluppo comprensoriale.

 Sono convinto che quest’area possa trovare ulteriore sviluppo turistico ed economico se solo fossimo in grado di promuovere e attuare progetti di valorizzazione del nostro paesaggio ed in particolar modo delle nostre montagne.

Mi riferisco, in particolare, al Monte Volturino ed alla Montagna Grande che hanno le potenzialità per una crescita turistica esponenziale, soprattutto durante la stagione invernale.

Pertanto, di concerto con molti amministratori dell’area, proponiamo un investimento che coinvolga, oltre alla Regione Basilicata anche le compagnie petrolifere per la  realizzazione di nuovi impianti di risalita, utilissimi per gli sport invernali e che, se ben valorizzati, potrebbero incrementare anche il turismo estivo.

  1. Polo Culturale: istituzione di sede Universitaria per corsi di laurea.

 La proposta si inserisce nella visione di contrastare la problematica di spopolamento di cui questa Regione soffre. Difatti, l’intento di questa iniziativa è quello di evitare il trasferimento di tanti studenti lucani, che per ragioni di finalità formative, escono dalla nostra Regione per non farvi più rientro.

I mancati rientri, spesso, non dipendono da scarse opportunità lavorative, che invece la propria Terra può offrire.

Pertanto, la proposta è quella di istituire dei corsi di laurea, attraverso la realizzazione nell’area delle estrazioni petrolifere,  di una sede di Università.

Altresì, ritengo che la realizzazione di tale progetto consenta la formazione, non solo degli stessi valligiani, ma anche di ragazzi provenienti da tutta la  Regione e da aree limitrofe, per formarsi su discipline che, allo stato attuale, non sono presenti negli Atenei di Potenza e Matera.

  1. Politiche sociali

Denatalità e spopolamento sono due problematiche su cui si è fatto pochissimo in termini di misure concrete. Occorre dare un sostegno tangibile alla famiglia, cellula base e fondamentale di ogni comunità. Anche sulla scorta di quanto fatto a Viggiano con il bonus bebé, chiedo di estendere tale beneficio alle comunità interessate dalle concessioni petrolifere. La proposta consiste nel riconoscere un bonus di 4.000 euro per i primi 4 anni di vita e dal terzo figlio in poi un bonus di 6.000 euro.

Si condivide anche la progettualità espressa dal Sindaco di Marsicovetere, con riguardo ad una rete di trasporto tra i Paesi facenti parte dell’area di estrazione della Val d’Agri, al fine di incrementare il movimento dei cittadini (in particolare per le fasce deboli, minori ed anziani) nei vari centri, così da favorire la fruizione dei vari servizi presenti sul territorio ed incoraggiare l’economia interna.

Altrettanto condivisibile è la proposta di abbassare, nelle aree di estrazione petrolifera (concessione Val d’Agri),  il costo del carburante alla pompa di almeno il 30% rispetto al prezzo di mercato.

Sono convinto che il risparmio sull’acquisto del carburante aiuterebbe l’economia  familiare, oltre ad essere una valida azione in termini di crescita e sviluppo per il territorio.

  1. Rilancio del Piano Operativo Val d’Agri

Al fine di recuperare gli anni di buio che hanno caratterizzato il Piano Operativo Val D’Agri, ritengo che il programma debba essere sostanzialmente rivisto in termini di:

  1. Snellimento burocratico, per evitare difficoltà ai Comuni nel reperimento dei fondi;
  2. Reale finanziamento, evitando che i fondi prendano strade diverse da quelle per le quali sono state stanziate;
  3. Potenziamento della struttura amministrativa, al fine di dare risposte concrete e in tempi brevi alle Comunità.

Alla luce delle brevi considerazioni suesposte, mi ritengo e ci riteniamo disponibili ad incontrarci quanto prima, per meglio approfondire a confrontarsi sulle tematiche oggetto della presente relazione.

Distinti saluti.

Il Sindaco – Avv. Amedeo Cicala

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