“La posizione della UILSCUOLA rispetto alla situazione pandemica che interessa nello specifico il mondo della scuola è la Didattica in presenza, unica modalità di didattica che assolve oltre all’aspetto dell’acquisizione delle conoscenze anche la socializzazione, il vero problema che da due anni circa tutte le proposte avanzate per la risoluzione dei problemi non sono state ascoltate”. Lo afferma il segretario regionale UIL SCUOLA Luigi Veltri. “Siamo pronti a ragionare sulla possibilità di sospendere la scuola perché ne va della salute pubblica, ma dovremmo essere in grado di accompagnare queste decisioni con una riflessione che sia in grado di aggredire alcuni problemi che sono il trasporto pubblico, il tracciamento, la sicurezza dei lavoratori e dei ragazzi, il medico scolastico. Sono tutte problematiche – dice Veltri – che potrebbero aiutare a superare questo tema e però noi di questo non ne sentiamo parlare”.
Dunque un provvedimento specifico per la scuola – è la richiesta centrale che la Uil Scuola ha posto durante l’incontro tra sindacati scuola e ministro Bianchi.
Serve un provvedimento strategico sulla scuola, anche al fine di rifinanziare il contratto oltre che risolvere la questione centrale del precariato e la situazione di sfruttamento lavorativo dei Dsga facenti funzione – ha affermato Pino Turi, segretario nazionale e nel corso del suo intervento che ha avuto come bussola il modello di scuola che si intende realizzare per il paese e la tutela del personale che ne rappresenta la base costitutiva.
Veti politici incrociati impediscono di trovare soluzioni per superare vincoli e individuare scelte normative per il personale della scuola – ha osservato Turi – bisogna smettere di dividere le persone e iniziare ad agire per superare le emergenze e guardare al rilancio della scuola statale e costituzionale del paese.
Un vero e proprio argine alle derive autoritarie e di discriminazione sociale a cui gli scioperi del 10 e del 16 dicembre hanno richiesto un ripensamento delle politiche tuttora in atto. Basta con la confusione dei ruoli, ognuno faccia il suo se lo sa fare. Bisogna cominciare a definire che cosa è attività amministrativa, che cosa è decisione politica, che cosa è azione sindacale. Se si confondono i piani si perdono obiettivi e nessuno ha responsabilità, ma con ripercussioni negative sui lavoratori e sulle persone più deboli.
I tavoli sono uno strumento per realizzare obiettivi non sono un fine – ha commentato Turi riguardo le prossime azioni dopo l’approvazione della manovra.
Non siamo disposti ad accordi al ribasso, magari per tutelare una sorta di continuità di governo.
Siamo pronti a confrontarci sui temi più urgenti in un disegno specifico per la scuola, ma con obiettivi chiari e condivisi.