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Tramutola: giudizio abbreviato per il giovane accusato di aver ceduto dose di metadone che costò la vita a Ivan Orlando


Sarà giudicato il prossimo 4 ottobre, con il rito abbreviato, un giovane valdagrino accusato di morte come conseguenza di altro reato (il pure contestato spaccio i sostanze stupefacenti) per il decesso del ventiduenne di Tramutola Ivan Orlando, al quale il giovane aveva venduto una dose di metadone risultata fatale, avvenuto a ottobre 2015. Lo ha deciso ieri il Gup Michela Tiziana Petrocelli accogliendo la richiesta in tal senso avanzata dal difensore, l’avv. Giuseppe Malta, nel procedimento che vede anche la costituzione di parte civile dei familiari del giovane deceduto, rappresentati dall’avv. Angela Pignatari. Ivan Orlando morì il 7 orrobre di 2 anni fa dopo aver assunto una dose di metadone.

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza e condotte dai carabinieri portarono alla individuazione di questo giovane, dello spacciatore che la sera del 6 ottobre aveva venduto ad Orlando la sostanza stupefacente la cui assunzione, secondo le risultanze medico-legali, ne aveva determinato la morte. Un risultato a cui si giunse grazie agli elementi emersi nel corso degli interrogatori degli amici della vittima che avevano trascorso con lui le ultime ore di vita e con le risultanze di alcune perquisizioni effettuate dopo la scoperta del decesso. Il reatocontestato al giovane valgarino è una sorta di omicidio colposo per il quale è previsto uno specifico aggravamento di pena che sale, così, rispetto alle previsionie dittali che vanno da un minimo di 6 mesi ad un massimo di cinque anni. Una pena che, in caso di condanna, andrebbe ad aggiungersi a quelle previste per lo spaccio di sostanza stupefacente.

FONTE: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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