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Syndial rilancia la proposta “BLUE WATER”


Mercoledì 3 luglio 2019 a Viggiano, presso la Piazza coperta, il Sindaco e l’Amministrazione comunale hanno tenuto un incontro con la cittadinanza per informare, discutere e confrontarsi sul progetto di trattamento delle acque di produzione presentato da Syndial da realizzarsi nei pressi del COVA.

Si riapre così la questione relativa al progetto “Blue Water”, già in fase di dibattimento da diversi anni.

La Syndial S.p.A., già Enichem, è la società ambientale del gruppo Eni che opera nel campo del risanamento ambientale di siti petrolchimici e minerari dismessi, contaminati da precedenti attività produttive, e che adesso vorrebbe rilanciare un nuovo progetto sull’«impianto di trattamento delle acque di produzione del Centro Oli di Viggiano».

Il piano di lavoro prevede il trattamento delle acque attraverso un impianto da ubicare in prossimità del Centro Oli di Viggiano (Cova). Le acque “di strato” dovrebbero seguire un processo di depurazione, per essere restituite – secondo la Syndial – allo stato di acque “distillate” al Cova, riutilizzabili nel ciclo produttivo del petrolio. La realizzazione dell’opera, secondo i tecnici, presenterebbe una serie di vantaggi di diversa natura: innanzitutto ridurrebbe il transito dei veicoli industriali (da 88 diverrebbero 10), secondariamente non avrebbe ripercussioni sull’acustica e sulla percezione odorigena.

Tuttavia il Sindaco di Viggiano, l’avv. Amedeo Cicala, tiene a precisare che non si tratta di un progetto preconfezionato e già in fase di attuazione, bensì di una proposta da prendere in considerazione e su cui discutere opportunamente con la cittadinanza. Infatti, nonostante gli accordi già presi dalla Regione, l’Amministrazione ritiene che sia necessario consultare il parere dei cittadini per poi imporsi all’interno del dibattito relativo all’impianto Blue Water per far valere la posizione degli enti locali.

Ancora una volta, la proposta dell’Eni ha diviso l’uditorio, la maggioranza del quale ha manifestato apertamente il proprio dissenso alla realizzazione del progetto, in virtù di una serie di perplessità, dubbi e soprattutto perseguendo l’obiettivo della tutela di un territorio ormai stanco e sfiduciato.

In particolare l’agronoma Camilla Nigro, rappresentante dell’Osservatorio popolare per la Val d’Agri, ha messo in luce aspetti critici in merito all’effetto cumulo della radioattività, adducendo come esempi numerosi episodi verificatisi a Gela e in Sardegna. È stato inoltre annunciato un secondo incontro organizzato dai comitati ambientalisti che si terrà lunedì 8 luglio.

In generale, al di là del dibattito relativo alla questione dell’impianto Blue Water, è emersa la necessità di imprimere una spinta decisiva alle sorti di Viggiano e della Val d’Agri, suggerendo una prospettiva di futuro che coniughi abilmente il diritto al lavoro e la tutela dell’ambiente.

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