In data di ieri, martedì 25 febbraio, tra l’Ente Parco dell’Appennino Lucano e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è stato siglato un Accordo di Collaborazione volto alla promozione, allo studio e alla tutela dei siti geologici presenti all’interno dell’area protetta nazionale.
Il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha voluto personalmente presiedere l’iniziativa che ha portato il Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Carlo Doglioni, ed il Commissario dell’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, Giuseppe Priore, a sottoscrivere, presso la sede del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, l’importante documento.
Il protocollo d’intesa, tra l’altro, avrà il compito di agevolare l’insediamento dell’osservatorio sismologico dedicato allo studioso Irlandese Robert Mallet che 162 anni fa giunse proprio sui nostri territori per gettare le basi moderne delle scienze sismologiche. Data l’importanza della cerimonia, è stato invitato l’Ambasciatore d’Irlanda in Italia, Colm Ó Floinn, che ha immediatamente voluto condividere il momento per sottolinearne il significato non solo simbolico della sua presenza, oltre la vicinanza culturale della sua nazione, in un’ottica europea. Presente anche il capo dell’Ufficio legislativo del Ministero dell’Ambiente, Amedeo Speranza, ed il Direttore Generale dell’INGV, Maria Siclari.
Il Presidente dell’INGV, ha dichiarato come “L’Accordo risulti di particolare interesse per le attività del nostro Istituto”, aggiungendo che “Il rischio sismico in Basilicata non deve essere sottovalutato ed è fondamentale per noi migliorare sempre di più lo studio del territorio per la mitigazione di questo rischio. Le capacità scientifiche e tecniche dell’INGV sono al servizio della scienza e della collettività. Ci auguriamo, dunque, che questo sia il primo passo di un lungo percorso di collaborazione che possa coinvolgere l’intera Regione Basilicata”.
L’obiettivo dell’Accordo tra i due Enti è quello di collaborare per la promozione, lo studio e la tutela dei siti geologici presenti all’interno del Parco. In particolare, l’INGV fornirà supporto tecnico-scientifico per la realizzazione di progetti e attività divulgative e avrà accesso all’area protetta per effettuare le attività connesse alla ricerca scientifica ed al monitoraggio nell’ambito dell’accordo con la Regione Basilicata.
“Con il protocollo siglato ieri si riconosce, da un lato, il grande lavoro di crescita istituzionale svolto dall’Ente Parco dell’Appennino Lucano, dall’altro, il forte impegno scientifico da sempre profuso dall’INGV”, ha aggiunto il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “Questo Accordo rappresenta bene come i temi della geologia, della sismologia e della vulcanologia si fondono perfettamente con la realtà di un Parco Nazionale per arrivare alla conoscenza dei cittadini. E la fruibilità di questi temi all’interno del Parco è uno dei punti centrali del protocollo, con l’obiettivo di crescere insieme attorno a poche ma fondamentali parole chiave: protezione, formazione, informazione e partecipazione”.
Oltre che per l’evento sismico del 16 dicembre 1857, di magnitudo stimata 7.0, ricordato ancora oggi come uno degli eventi più distruttivi della storia sismica dell’Italia meridionale, l’area del Parco nazionale risulta essere uno lo scrigno importante di un ricco patrimonio ambientale, archeologico e culturale, conservando valori antropologici degni di essere messi a valore per promuovere politiche di sviluppo turistico, di richiamo per un pubblico alla ricerca di nuove esperienze.
“Il Parco Nazionale della Val d’Agri lavora da diversi anni sul territorio per contribuire a mettere a sistema le conoscenze sismologiche acquisite negli anni a partire dal devastante terremoto del 1857”, ha ricordato il Commissario Giuseppe Priore. “Lo scopo di questo Accordo, oltre che la proficua collaborazione con l’INGV per i temi scientifici di comune interesse, è anche l’avvio di una politica turistica di scambi a livello europeo che possa accrescere anche all’estero la conoscenza e l’interesse per il nostro territorio”.
Infine, come ha ricordato anche l’ambasciatore d’Irlanda in Italia, Colm Ó Floinn, fu proprio a partire dallo studio diretto, e sul campo, del terremoto della Lucania del 1857 che l’eclettico ingegnere irlandese Robert Mallet, considerato il padre della sismologia, sperimentò la sua teoria sulla dinamica dei terremoti, presentata undici anni prima alla Royal Irish Academy.
“Nel tempo, il lavoro di Mallet ha reso questo territorio molto caro ai miei connazionali irlandesi. La storia del padre della sismologia è solo uno dei tanti esempi dei rapporti culturali, storici e di amicizia che lega i nostri due Paesi e che, oggi, mi rende orgoglioso di essere qui e di prendere parte alla firma di un Accordo che ha come elemento centrale la salvaguardia del territorio lucano”, ha concluso l’Ambasciatore Ó Floinn.
A valle dell’accordo si muovono già i primi passi per sviluppare entro breve, una strategia di scambi internazionali finalizzati all’adozione di buone pratiche che risultino vantaggiose per i territori coinvolti dai progetti. Attività di ricerca e sviluppo scientifico con l’Università di Dublino, gemellaggi linguistici, etra are protette, progetti Erasmus, opportunità di studio-lavoro, e tante altre cose ancora, sono tutte filiere che si innestano su un evento apparentemente confinato alla sfera scientifica e della prevenzione dei rischi, che invece presagisce ben altre implicazioni.