Società e Cultura

Sasso di Castalda ricorda Gabriele Caetani d’Aragona


Una giornata densa di eventi e di ospiti dedicata a Gabriele Caetani dell’Aquila d’Aragona, per ricordare, con una punta di orgoglio, che le origini del politico ed economista di fama internazionale sono lucane.  A cento anni dalla nascita, Sasso di Castalda, ha reso omaggio al suo concittadino più illustre con un convegno e uno spettacolo teatrale. Economista e figura di spicco della Democrazia cristiana di Colombo e Verrastro, Gabriele Caetani dell’Aquila d’Aragona, il Conte, come veniva chiamato per le sue origini nobiliari, nella sua lunga carriera, è stato docente alla cattedra di “economia e politica agraria”, nella facoltà di Economia dell’Università di Napoli, diventando assistente del prof. Manlio Rossi Doria, per poi passare, negli anni settanta, alla cattedra di “politica economica e finanziaria” nella facoltà di Scienze politiche della stessa Università. La programmazione, come metodo di governo e sviluppo della Regione Basilicata  è una sua creatura.  Pur vivendo stabilmente a Napoli, ha lasciato un segno profondo nella comunità di Sasso di Castaldo, da cui non si era mai separato, e vi faceva spesso ritorno per ritemprarsi, nel palazzo di famiglia al centro del paese.

L’iniziativa è stata organizzata dal Parco letterario “Don De Luca”. Il convegno, dal titolo “La visione politica e la visione economica”, ha tracciato l’ impegno intellettuale dell’economista,  studioso e ricercatore  che mise a disposizione della Basilicata molte delle sue competenze. Il convegno moderato da Carmen De Rosa, ha visto la partecipazione di eminenti relatori: l’ex sindaco di Sasso ed esperto di storia locale Rocco Perrone, l’ex parlamentare Peppino Molinari, l’ex Dirigente del comitato regionale per la Programmazione economica Nicola Damiano, l’autore di una delle ultime interviste al Conte, Antonino Coronato ed il vice presidente di Svimar Marco Trotta.
Gabriele Gaetani dell’Aquila D’Aragona è stato anche direttore dell’Istituto di economia dei trasporti, dell’Istituto universitario navale di Napoli ed è stato direttore dell’Istituto del CNR per gli studi sull’economia mediterranea, nonché autore di numerose pubblicazioni.
Negli anni settanta ha conseguito il premio “Nuovo Mezzogiorno” per una monografia sui problemi di sviluppo e programmazione economica del Mezzogiorno

Un’occasione importante e tempestiva per parlare oggi del suo impegno, nel piccolo borgo da cui lui non si è mai separato, dove ha scelto di tornare anche dopo la sua vita terrena (è venuto a mancare nel 2018) , tumulato nella cappella di famiglia. Un  evento che darà ulteriore lustro a questo piccolo centro , già conosciuta per le numerose personalità che si sono distinte a livello internazionale.

Così il Sindaco Rocchino Nardo: “E’ il primo Convegno che viene tenuto per i 100 anni dalla nascita e speriamo che questo sia, un convegno aprifila, di numerosi altri incontri. Un  capitolo di storia politica e amministrativa foriera di intuizioni e grandi progettualità e di incredibile attualità”.

La giornata si è conclusa con una particolare rappresentazione Teatrale, un’opera semiseria sulla storia dei “Caetani” (o Gaetani), nata da un’idea di Rocco Stella( vice sindaco) che ne è autore insieme a Gianmarco Pepe, coautore e Regista, liberamente tratto dal testo di Ignazio Silone, che comprende eventi storici, come la proclamazione di Papa Bonifacio VIII, avo del Conte, responsabile dell’esilio di Dante, collegamento che ha consentito a Sasso il riconoscimento di “Comune Dantesco”.

L’opera teatrale è stata portata in scena dalla “Compagnia Teatrale Enza Corleto” con magistrali interpretazioni.
Una ricostruzione storica che passa dai temi drammatici, evidenziando le asperità dei contadini ed i privilegi della nobiltà,  il divario tra quella Chiesa povera di periferia e l’opulenza del potere ecclesiastico dal Medioevo alla Modernità.
Sfociando in una comicità affabile e cordiale sulla figura del Conte, noto per il suo sottile umorismo.L’esame della nostra storia di cui è stato protagonista, oggi è essenziale per trarre ispirazione ed affrontare il momento cruciale che il nostro paese sta attraversando , e soprattutto il Nostro mezzogiorno. Il desiderio di un nuovo umanesimo e di una nuova rinascita culturale è importante, e possiamo farlo, ripercorrendo la visione di chi ha dedicato molta parte del suo lavoro ai problemi di sviluppo e programmazione economica del Mezzogiorno d’Italia.

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