La Relazione sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia relativa al primo semestre 2020 presentata dalla Ministra dell’Interno Lamorgese e trasmessa alla Presidenza della Camera, apre uno squarcio preoccupante sulla capacità organizzativa e trasformistica delle organizzazioni criminali presenti in Basilicata.
Infatti, al tradizionale radicamento degli affari legati allo spaccio degli stupefacenti e alla sempre presente attività estorsiva, progressivamente prende forza una criminalità di stampo mafioso capace “ di infiltrarsi nella economia legale ed al riciclaggio in grado di interagire con quella parte compiacente dell’imprenditoria e della politica locale” .
Le risorse europee e nazionali che saranno messe a disposizione soprattutto in alcuni settori, in primis la transizione ecologica e la sanità, alimenteranno sempre di più il potenziale “predatorio” di questi raggruppamenti malavitosi che non si faranno scrupolo nel violentare il tessuto economico e sociale di un territorio fragile come il nostro.
La classe dirigente, a tutti i livelli, non deve abbassare la guardi dinanzi a talune dinamiche di illegalità emergenti che la Direzione Investigativa Antimafia ha denunciato e che meritoriamente e quotidianamente persegue.
Alla classe politica tocca dare l’esempio. Senza tentennamenti ed insieme alle forze sane presenti in Basilicata è fondamentale promuovere presìdi di legalità e denunciare pubblicamente quell’ “area grigia” in cui spesso prendono forma gli intrecci incestuosi tra amministratori pubblici, liberi professionisti e gruppi delinquenziali organizzati.
La Basilicata al suo interno ha la capacità di sviluppare quegli anticorpi sociali in grado di sconfiggere pratiche e comportamenti criminali a patto che ognuno di noi faccia la propria parte con coraggio e determinazione.
Il Consigliere Regionale
Roberto Cifarelli