Società e Cultura

Proiezione “Montagne Sacre”, il senso religioso del pellegrinaggio: la discesa della Madonna di Viggiano dal Monte


Ha riscosso molto interesse la proiezione del documentario del prof. Nicola Scaldaferri, docente di Etnomusicologia presso l’Università di Milano, “Montagne Sacre. Pellegrinaggi abramitici e pratiche musicali nel Mediterraneo” in un incontro organizzato dall’Associazione “Bene Comune” presso il Centro Sociale “Alberti-Marone” a Viggiano , venerdì 15 giugno scorso. Il Presidente dell’Associazione, nel saluto iniziale, ha sottolineato il successo ottenuto dal documentario anche all’estero e l’importanza di farlo conoscere in Basilicata e specialmente a Viggiano, il cui Santuario è stato scelto come luogo di devozione mariana e di pellegrinaggio cristiano, nel confronto con le altre due religioni abramitiche (Ebraismo e Islam) nell’ambito del Mediterraneo.

Il Prof. Scaldaferri, nell’introdurre la visione del documentario, ha ribadito come il pellegrinaggio, pur nelle sue varie modalità ed espressioni, è tipica manifestazione di religiosità, che si conserva da secoli presso alcune comunità del Mediterraneo, sempre accompagnata dalle più diverse pratiche musicali e “sacrificali”, che rispecchiano la cultura e la tradizione di un popolo, di una etnia o di una comunità.

La visione del documentario ha offerto immagini, anche dai toni talvolta crudi e toccanti, che hanno mostrato tre episodi, ognuno dedicato ad un diverso evento religioso, seguendo i soliti momenti di un pellegrinaggio: La salita: in occasione di un’antichissima festa (lo Shavuot), un gruppo ormai veramente esiguo (duecento in tutto) di Samaritani Israeliti va a pregare sul Monte Gerizim (in Cisgiordania) dove si trovano i loro luoghi sacri; la festa: ad agosto, i membri della confraternita dei Bektashi scalano il Monte Tomorr (in Albania), dove pregano vicino alle tombe di Dede (antenati) e praticano il kurban (una vera e propria mattanza di pecore, le cui carni vengono poi consumate dalle famiglie); la discesa: ai primi di settembre, la Statua miracolosa della Madonna Nera di Viggiano, Regina della Lucania, “scende” nel paese, accolta da canti, suoni e balli tradizionali.

Sebbene l’obiettivo principale del documentario fosse quello di esplorare il ruolo delle pratiche musicali come modo di preghiera e di partecipazione  e l’importanza del suono nel dare forma e significato ai tre luoghi prescelti, la riflessione dei relatori e il dibattito hanno riguardato soprattutto il senso religioso del pellegrinaggio.

Infatti, Don Paolo D’Ambrosio, Rettore del Santuario S. Maria del Monte di Viggiano, ha affermato che il pellegrinaggio è uno degli aspetti più significativi e profondi della pietà popolare, segno della condizione di ogni essere umano in quanto homo viator.  Non a caso, l’idea della vita come di un cammino non appartiene solo alla Bibbia, ma si ritrova in ogni cultura e religione, dai filosofi ai poeti, e costituisce uno dei miti letterari più presenti e ricorrenti, dall’Ulisse omerico o da quello di Joyce all’inquieto cuore di Agostino. In questo senso si può dire che il viaggio, il cammino, il pellegrinaggio è davvero la grande metafora della vita umana. Il pellegrinaggio cristiano – ha aggiunto – in particolare è un evento complesso, comprendente diversi momenti successivi: la partenza, il cammino, la visita al santuario, il ritorno.  Si è poi soffermato sugli aspetti della partenza e del cammino, ribadendo che il segno peculiare del pellegrinaggio cristiano non è tanto l’andare in qualche luogo quanto la conversione, in un atteggiamento di auto contestazione, di rinnegamento di sé (Mt 16, 24); quanto al cammino, poi, esso è condizione di Dio e dell’uomo e la Sacra Scrittura è il libro del cammino, dei grandi camminatori, da Adamo ad Abramo, al popolo ebraico, a Mosè… Camminare, nel linguaggio biblico, è esistere, vivere, ricominciare sempre.

Dopo alcuni chiarimenti sul documentario offerti dal prof. Scaldaferri (studio lungo e complesso, anche solo per entrare nelle comunità esaminate e per penetrarne e comprenderne, talvolta solo per “simboli” e segni, la storia, la cultura….) si è aperto il dibattito, nel quale sono stati rilevati tratti differenti nelle “espressioni” e comuni nella sostanza e nello “spirito” nelle tre forme di pellegrinaggio oggetto dello studio antropologico, come il “sacrificio”, che, a differenza dell’ebraismo e del cristianesimo, presso le comunità islamiche conserva ancora aspetti vetero-testamentari, e come la “festa”, momento comune conclusivo del pellegrinaggio, vissuto, tranne che nella piccola comunità dei Samaritani, in modo sempre più simile con manifestazioni musicali dettate dalla contemporaneità.

 

Foto di Gianfranco Grieco

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