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Programma Val d’Agri, le preoccupazioni dei sindacati


Audizione dei sindacati, oggi, in seconda Commissione (Bilancio, Programmazione, Controllo) presieduta da Giannino Romaniello (Gm), sullo stato di attuazione del Programma operativo “Val d’Agri, Melandro, Sauro, Camastra” finanziato con i fondi delle royalties petrolifere. Ad essere ascoltati i segretari della Cgil, Angelo Summa, della Cisl, Enrico Gambadrella, e della Uil, Antonio Deoregi. “Dopo aver chiuso questo ciclo di audizioni – ha detto aprendo i lavori il presidente Romaniello – presenteremo un rapporto puntuale in Consiglio regionale per rimuovere le criticità emerse e per ragionale sulla utilizzazione delle future risorse con una strategia che, fermo restando l’autonomia dei singoli soggetti, a partire dai Comuni, possa immaginare un’idea di sviluppo a servizio dell’intera area”.

Il segretario della Cgil Angelo Summa ha sottolineato innanzitutto “i problemi ambientali che si stanno susseguendo, suscitando un certo allarme, e vanno osservati con attenzione”. Quanto al Programma operativo Val d’Agri, a suo parere “occorre finalizzare meglio le risorse ancora non spese, facendo delle correzioni nella programmazione. C’è bisogno di fare un passo in avanti, nel pieno rispetto della legge 40, usando quelle risorse esclusivamente per lo sviluppo della Val d’Agri, per la vocazione iniziale del programma. Sul tema delle infrastrutture c’è un notevole ritardo, e con i sindaci ci siamo riuniti per finalizzare le risorse su programmi di investimento definiti, per le infrastrutture stradali, e porre le basi per uno sviluppo che sia autonomo dall’attività estrattive e riguardi il turismo, l’agricoltura, le attività manifatturiere. Occorre superare la fase di gestione delle singole municipalità, prendendo a riferimento le attività produttive su cui costruire l’alternativa che va oltre il petrolio. In Val d’Agri si possono sperimentare investimenti in presidi energetici alternativi, finalizzando le risorse in politiche di sviluppo”.

Enrico Gambardella della Cisl ha espresso perplessità sullo stato di attuazione del Programma operativo Val d’Agri, parlando di “uno scenario di delusione di alcune delle aspettative che venivano nutrite per quel territorio. Dal 2009 non ci sono novità e passi in avanti, i temi di interesse comune che sono maturati mostrano l’anacronismo di un Programma ormai datato e servono modifiche, a partire dalla necessità di garantire la sicurezza territoriale ed in particolare interventi sanitari tempestivi e adeguati ai rischi sanitari che quell’area presenta per il tipo di produzioni. E’ necessario cioè rivedere scopi e finalità del Programma Val d’Agri, con una verifica delle risorse restanti e una rimodulazione degli obiettivi”.

“A fronte dei cambiamenti che stanno intervenendo rapidamente – ha detto Antonio Deoregi della Uil -, riscontriamo una certa lentezza nella discussione sulla Val d’Agri, c’è quasi un disinteresse da parte della Regione ad affrontare i temi centrali in quell’area: il tema ambientale e lo sviluppo, su cui si riscontrano ritardi preoccupanti. Il Programma Val d’Agri necessita di una rivisitazione, dovremmo utilizzare le risorse per creare vantaggi e convenienze localizzativi per nuove imprese, invece continuiamo ad assistere a preoccupanti situazioni come quella della Vibac. Bisogna mettere in campo momenti di progettualità, creando una sinergia opportuna fra i sindaci e la struttura che regionale che gestisce il programma”.

Nel breve dibattito che è seguito sono intervenuti i consiglieri Lacorazza (Pd) e Pace (Gm). A parere di Lacorazza la priorità è quella “di completare le opere infrastrutturali programmate mantenendo gli impegni assunti, perché c’è un patto con le comunità da onorare, e nel frattempo bisogna costruire un piano per l’area Camastra Alto Sauro e il piano intercomunale di area vasta. Va inoltre aperta una discussione sul contratto di sito, a Viggiano ma anche a Corleto, per verificare le effettive ricadute occupazionali sul territorio e gli effetti dei 700 mila euro investiti nei corsi di formazione di Assoil School”. A parere di Pace “non bisogna dimenticare che l’interlocutore vero sono le comunità e le parti sociali, da queste audizioni abbiamo la conferma che occorre monitorare la spesa e la qualità della spesa, con un confronto franco per correggere eventuali errori”.

Alla riunione della Commissione, oltre al presidente Romaniello (Gm), hanno partecipato i consiglieri Miranda Castelgrande, Cifarelli, Lacorazza e Polese (Pd), Bradascio (Pp), Rosa (Lb-Fdi), Napoli (Pdl-Fi) e Pace (Gm).

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