La prof. Liliana Dell’Osso, professore ordinario e direttore della Clinica psichiatrica dell’Università di Pisa, originaria di Bernalda, è tra le “personalità magnogreche che più hanno conferito lustro al territorio di Metaponto e più in generale alle terre della Magna Grecia nel corso dell’anno”. Non nuova a esplorazioni intriganti (tra le numerose pubblicazioni due deliziosi saggi su Marilyn Monroe e su Coco Chanel) la Dell’Osso ha ricevuto ieri a Metaponto il Premio Pitagora 2019, di nuova istituzione, aggiudicato tramite sondaggio popolare. L’eclettico ed ancora insuperato pensatore di Samo, ospite di Metaponto nell’ultima fase della sua vita, continua dunque ad ispirare studiosi, scienziati e artisti ancora oggi, a distanza di 2500 anni. Il nucleo dell’insegnamento di Pitagora era costituito dall’aritmetica, e veniva sintetizzato nel motto «tutto è numero». Ma i numeri non dovevano servire soltanto a fini scientifici; per Pitagora, infatti, la scienza e l’umanesimo erano due facce di una stessa medaglia. E nel progetto matematico di Matera 2019 che si intitola La poetica dei numeri primi, a sottolineare il duplice aspetto della poesia della matematica, e della razionalità, c’è ovviamente spazio per la scienza.
Ospite d’eccezione del METAPONTION-PITAGORA 2019 è stato il compositore Giovanni Allevi, laureato in Filosofia ed estimatore di Pitagora e della Magna Grecia. Il pianista, che lo scorso 10 luglio, ha visitato con il suo staff i siti archeologici di Metaponto, in vista della sua Summer School, si è detto affascinato della bellezza dei luoghi visitati, in particolare dal Tempio di Hera. Proprio tra le colonne della “cattedra di Pitagora, Allevi ha tenuto un suo intervento in occasione della prima edizione del Premio presentata da Dino Paradiso che, subito dopo, si è esibito nel suo Pitagora Show.
Il libro”Genio e follia 2.0” che la Dell’Osso ha scritto con il collega Primo Lorenzi – un saggio sull’eccezionalità umana, su quelle esistenze “al margine” ove si trovano concentrati, talvolta anche in contemporanea, i vertici e gli abissi del nostro esistere- si chiude con una intervista impossibile a Freud. La professoressa parla di Metaponto, come tentativo di Freud di non parlare di sé e spostare l’attenzione su di lei. A cui l’autrice si sottrae.
Sigmund Freud : Immagino che non sia stato facile per una donna farsi accettare in un ambiente del genere, e arrivare al vertice. Mi ricorda mia figlia Anna. Ho letto che è originaria della Magna Greca, Metaponto, μετά (τόν) πόντον, “al di là del mare”. Vede questa agalma di Athena? Viene da Taranto: ha il suo stesso profilo! E dunque, perché non mi racconta tutto dal principio?
Liliana Dell’Osso: (Sottraendosi al tentativo manipolatiorio) Sono lusingata dal suo interesse per la mia storia, ma sono venuta qui per chiedere io qualcosa a lei…