Il 15 settembre scorso il Presidente del Consiglio dei Ministri ha trasmesso ai Presidenti di Camera e Senato la proposta di Linee guida per la definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) approvate, nei contenuti essenziali, dal Comitato interministeriale per gli affari europei del 9 settembre scorso, in coordinamento con tutti i Ministeri e le rappresentanze delle Regioni e degli Enti locali.
Per il consigliere Cifarelli “si può morire, oltre che per il Covid, anche per la mancanza assoluta di visione del futuro e di scelte strategiche appropriate. Ed è proprio quello – ha sottolineato – che sta accadendo in Basilicata, dove regna con questo Governo regionale il problema eclatante dell’inerzia e della deficienza di qualsiasi elemento utile per stabilire e prospettare le condizioni di benessere della popolazione. Dagli ultimi dati economici – ha proseguito – si evince che nei prossimi anni la Basilicata conoscerà un Pil in calo del 10 per cento con una perdita di posti di lavoro dai 4.000 ai 5.000. Questo significa tornare ai livelli del 2007, disperdendo di netto quanto fatto negli anni successivi in termini di crescita e di sviluppo. Tutto questo è sintomatico di una realtà scarna per quanto dissacrante, vale a dire che il presidente Bardi non riesce a realizzare, nello stesso tempo, due cose essenziali: lotta al Covid e prospettive per il futuro, contrasto alla pandemia e ristoro indispensabile. Eppure i mezzi ci sono, ne è esempio lampante proprio il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Il tema è che in sede di conferenza Stato – Regioni è stato stabilito che entro il 5 novembre andavano presentati i progetti regionali relativi a tale piano. Occorreva sintonizzarsi con le linee guida nazionali e realizzare un piano regionale fattibile e in sintonia con le aree tematiche di intervento che riguardano: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per la mobilità, Istruzione, formazione, ricerca e cultura, equità sociale, di genere e territoriale, salute. La Regione Basilicata non ha fatto altro che approntare una sommatoria di progetti provenienti dai vari dipartimenti per un totale di 13 miliardi di euro. Una vera ‘lista della spesa’ senza alcuna priorità che lascia la scelta sulle opportunità di intervento ad altri. Tutto ciò considerando che a fine aprile il Piano nazionale dovrà essere presentato all’Unione europea e, soprattutto, considerando che non si è tenuto in alcun conto il fatto che l’articolo 58 dello Statuto stabilisce che i piani di sviluppo strategico sono di competenza del Consiglio regionale. Del resto – sottolinea Cifarelli – dopo un anno e mezzo siamo ancora in attesa del Piano di sviluppo strategico regionale. Sordità completa da parte di questo Governo regionale, quindi, alle indicazioni delle altre forze politiche con il magro risultato di avere un insieme di proposte prive, non solo di visione strategica, ma di indicatori, di obiettivi, di riferimenti indispensabili al tasso di innovazione”.
Il consigliere Pittella si è soffermato sul tema specifico del Covid. “Dalle tante dichiarazioni fin troppo esaltanti della maggioranza – ha detto il consigliere – ci siamo ritrovati in fascia arancione. Il nostro grido d’allarme non è stato recepito, eppure la nostra posizione era supportata da una serie di declaratorie in merito alle azioni da mettere in campo affinché la situazione non precipitasse. Ora non resta che correre ai ripari, lavorare per evitare un ulteriore ‘cambio di colore’, questa volta davvero difficile da conciliare con le esigenze della popolazione lucana e con una economia in grave disagio. Bisogna condannare la sordità, ovvero l’assenza di disponibilità da parte del Governo regionale nel raccogliere stimoli e suggerimenti. La sanità materana – ha specificato Pittella – è al collasso con la saturazione dei posti letto e l’esposizione al contagio crescente. A questo esempio si aggiunge la difficoltà a recepire i reagenti, il che dà adito a preoccupazione ed alla domanda lecita se si è in grado di aprirci realmente alla collaborazione con i laboratori privati”.
Pittella ha, quindi, evidenziato che “manca un patto con i medici di medicina generale, che sarebbe lo strumento più idoneo per contrastare la pandemia, dando nel contempo risposta all’altra grave emergenza che concerne l’aspetto economico e sociale. Mancano – sottolinea il consigliere – programmazione e capacità di elaborazione insieme con l’agire tempestivo. Assente, inoltre, il rapporto essenziale con il mondo associativo ed il confronto con gli enti locali, Province e Comuni. Le pubbliche amministrazioni mai sono state interessate sul piano della innovazione tecnologica e della digitalizzazione. Ogni reale esigenza è stata disattesa e, a questo punto, occorre ridisegnare insieme un nuovo welfare che sia di vero ristoro per i cittadini. Idea, progetto di sviluppo regionale e resilienza, dunque, da porre in essere. Basta con il silenzio assordante e la non volontà di ascolto di questo Governo regionale, bisogna collaborare per ottenere risultati concreti. Se sono stati necessari la mobilitazione annunciata dal Sindaco di Genzano e la petizione di Irsina per far comprendere al presidente Bardi che la sua ordinanza aveva i crismi della illegittimità, vuol dire che si sta seguendo una strada sbagliata e, soprattutto, si evince la mancanza totale di metodo e di merito”.
“Le linee guida proposte dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza – hanno affermato i consiglieri del Pd – vanno seguite con attenzione e giusta applicazione dal momento che definiscono, in via preliminare e sintetica, gli obiettivi strategici di lungo termine, le aree tematiche di intervento e le azioni su cui si articolerà il Piano che l’Italia dovrà presentare alla Commissione europea nei prossimi mesi, una volta completato l’iter di approvazione dei regolamenti attuativi del Recovery Plan europeo”.
“La tanto annunciata conferenza stampa del Partito democratico tramite i consiglieri regionali Pittella e Cifarelli, che aveva ad oggetto il “Piano nazionale di ripresa e resilienza” meglio conosciuto come “Recovery Fund”, si è tradotta in un maldestro tentativo di dimostrare l’esistenza in vita da parte di una classe politica, la cui eredità pesa ancora come un macigno sulla nostra regione”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.
“Ascoltare Cifarelli e Pittella che offrono la loro collaborazione ‘al fine di tentare di limitare i danni’ di un governo ‘colpevole, irresponsabile sotto il profilo politico, istituzionale e morale’ non fa che confermare che siamo sulla buona strada rispetto a un lavoro lungo, difficile e faticoso, aggravato dal loro lascito e dall’emergenza Covid.
Fermo restando il rispetto che nutro per i ruoli che la democrazia ci assegna, questa conferenza stampa si inserisce nel solco di tutti quegli eventi che hanno come comune denominatore il ‘parlare per il gusto di parlare’.
E’, invece, encomiabile – sottolinea Rosa – il lavoro svolto in queste settimane, in tempi strettissimi, da parte dell’intero governo regionale e dalle strutture tecniche dei vari dipartimenti, degli enti strumentali e delle società regionali, ai quali va tutto il mio plauso. Un lavoro meritorio derubricato dai due esponenti del Pd a pura esercitazione teorica, perché, a detta loro, priva di una visione e non collegata a una specifica programmazione.
Fatto incontestabile evidentemente è la circostanza che oggi la Regione candida progetti per 13 miliardi di euro. La nostra progettazione non è la ‘lista della spesa’ ma fotografa le emergenze che attanagliano la Basilicata, nell’ambito della nostra visione di regione riportata nella relazione programmatica che il presidente Bardi ha illustrato in Consiglio. Noi conosciamo le priorità ma comprensibilmente la selezione dei progetti sarà una sintesi tra le scelte regionali e le scelte politico-finanziarie che si faranno nell’ambito della Conferenza delle Regioni.
Ora è chiaro che dal Recovery Fund non potremo ricevere totalmente quanto richiesto ma è anche certo, come sanno bene Pittella e Cifarelli, che la programmazione viene finanziata dall’abbinamento delle risorse, come in questo caso di quelle rivenienti dal Piano nazionale con i Fondi strutturali europei e i fondi di bilancio.
Ci saremmo aspettati da due amministratori così esperti riflessioni accurate e di dettaglio rispetto alle soluzioni proposte in relazione alle problematiche esistenti. Viceversa, non sono entrati nel merito di nulla, dimostrando loro stessi superficialità nell’approccio e nei contenuti.
Rigettiamo ai mittenti le loro accuse. E’ evidente che di concreto non avevano nulla da proporci ma solo occupare un’ora del loro tempo”.