Politica

Personale sanitario, Ass. Fanelli: “ecco i numeri. 300 assunzioni solo nel 2022”

Nel frattempo la UIL è in attesa del nuovo Piano Socio Sanitario lucano


Sono circa 300, per il 2022, le nuove assunzioni riguardanti il personale del comparto sanitario, effettuate nelle quattro Aziende Sanitarie lucane (ASM-ASP-AOR San Carlo e IRCCS CROB di Rionero in Vulture). Un numero complessivo che si traduce nel rafforzamento del personale dirigente, medico, infermieristico, OSS e di altre figure professionali.

Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Salute e Politiche delle Persona, Francesco Fanelli, che ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto attraverso le recenti procedure concorsuali e di stabilizzazione attuate e in corso di svolgimento in Regione Basilicata.

 “Le stabilizzazioni e le assunzioni tramite concorso sono una realtà nella nostra regione, e i numeri ne sono un chiaro indice; le 300 nuove forze a disposizione del nostro sistema sanitario regionale, sono un numero importante ma non sufficiente, sul quale continuare a lavorare. Le nuove unità rappresentano una prima boccata di ossigeno per fronteggiare una carenza cronica ed evidente, non solo in Basilicata, ma su tutto il territorio italiano” – ha dichiarato l’assessore Fanelli.

“La Conferenza Stato-Regioni ha lanciato l’allarme personale sanitario al governo: è un problema nazionale, non certo solo lucano, eredità di anni di errori che non abbiamo certo compiuto noi, come hanno sottolineato tanti osservatori intellettualmente onesti. In Regione Basilicata siamo al lavoro per avviare un processo di cambiamento e mandare un segnale forte di inversione di rotta, anche guardando la spesa sanitaria pubblica e privata in netto aumento rispetto al 2019. Numeri. Fatti. Cifre.

Abbiamo ottenuti importanti risultati da questa prima tranche di concorsi e di procedure di stabilizzazione; risultati concreti, raggiunti anche grazie al contributo imprescindibile delle Aziende Sanitarie del territorio e al costante lavoro degli uffici della Direzione Generale per la Salute e Politiche della Persona”.

“La pandemia- ha aggiunto Fanelli- ci ha mostrato più che mai, l’importanza di avere un sistema sanitario forte, basato sulla rete delle professionalità e delle competenze. Ad oggi, abbiamo introdotto tutti i provvedimenti necessari per muovere i passi verso la risoluzione di lacune che inevitabilmente si ripercuotono sull’erogazione di servizi ai cittadini e sul soddisfacimento del bisogno di salute. Stiamo lavorando bene anche in sostegno dei lavoratori – ha concluso l’assessore – ai quali viene finalmente dato un giusto riconoscimento contrattuale. Senza dimenticare le procedure di mobilità interregionale, grazie alle quali abbiamo accolto tutte le risorse indispensabili sul territorio lucano, in unione alla costante attenzione circa la formazione e l’abilitazione di nuove figure professionali che vanno ad aggiungersi, in modo consistente, alla globale operazione di rafforzamento di tutto il comparto sanitario, di cui abbiamo estremamente bisogno”.

Nel frattempo la UIL è in attesa del nuovo Piano Socio Sanitario lucano

Il prossimo 27 gennaio si terrà il primo incontro sul nuovo Piano socio sanitario, con la presentazione da parte dell’AGenas.
siamo in attesa di avere in anticipo la proposta affinchè il Sindacato lucano, dopo la grande mobilitazione del 19 novembre scorso, possa, insieme alle altre parti sociali,finalmente veicolare le tante proposte, contenute nel Documento, già consegnato al Governo Regionale. la UIL, oggi, vuole partire da una riflessione sul tema della costruzione sul territorio di una ”  sanità di prossimità”, quella già immaginata nel lontano 2008 con la LRn.4/2008. Una vera e propria riforma del SSR nella quale era centrale il ruolo del Distretto Sanitario.
di quella felice intuizione oggi rimane ben poco, tuttavia, la sfida di riequilibrare il sistema delle acuzie con la medicina territoriale rimane ancora una priorità assoluta poichè la sanità lucana continua ad avere il suo baricentro nell’ospedale e nel sistema delle acuzie.
Quella sanità di prossimità , immaginata allora, non trovato sbocco consentendo così alla pandemia di dilagare e di mandare in tilt gli ospedali e la medicina ordinaria più in generale. Perciò i vecchi distretti diventano attuali pur in un contesto economico e sociale radicalmente cambiato. Il PNRR, infatti, di Ospedale di Comunità e Case di Comunità, ma la  sostanza è la stessa in quanto non è un problema di appellativi, ma di dare sostanza alle cose.
L’obiettivo fondamentale che il Nuovo Piano Sanitario Regionale deve perseguire è quello dell’incontro tra  domanda e offerta di salute.
Recuperare quei contenuti, alla base dei distretti, perciò significa partire dalla valorizzazione dal potenziamento della più grande infrastrutturazione immateriale di cui il SSR dispone: i suoi circa ottomila operatori che ogni giorno con forza, coraggio e senso di responsabilità assicurano i servizi e contribuiscono a tenere unito il sistema sociale ed economico della regione.
Nei nuovi distretti vanno messe tante cose: l’assistenza domiciliare e degli anziani, i centri di Igiene mentali, la telemedicina, le dipendenze patologiche, la neuropsichiatria infantile, i Servizi per la donna e il bambino ecc…
Ma ciò che occorre veramente è praticare la cultura del decentramento, invertendo la dinamica troppo ” ospedalocentrica” del nostro SSR in modo da garantire l’appropriatezza delle cure. Decongestionare gli ospedali è il punto di partenza per abbattere le  liste di attesa e riequilibrare il SSR. Le Case di Comunità, pertanto,  devono non solo assicurare le cure, ma perseguire la prevenzione il benessere psico/fisico. Ospedali di Comunità, Case di Comunità, dunque, come sedi uniche spazio fisico dove trovano allocazione ed operano in forma integrata i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie.  Strutture capaci di prendersi in carico per tutto l’arco della vita la comunità locale.
Centri in cui opera un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, infermieri di comunità, assistenti sociali ecc. fortemente integrati e che si interfacciano con le dinamiche del territorio.
VINCENZO TORTORELLI segr. Uil Basilicata  ANTONIO GUGLIELMI segr. Uilfpl Basilicata

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