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Ospedale da campo a Lagonegro: grazie no!


Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta dall’Architetto Antonio Brigante:

Ringraziamo il Consigliere Francesco Piro perché ha portato sui tavoli della politica regionale Lagonegro ed il Lagonegrese, ci auguriamo che lo abbia fatto tenendo presente il valore e la valenza di Lagonegro sul tema della sanità regionale: Ospedale per Acuti che non si è fatto, la ristrutturazione dell’attuale, i Nuovi Padiglioni, mancava la candidatura di un ospedale da campo, regalo dal Qatar all’Italia.

“Ospedali destinati ad ospitare pazienti COVID o a liberare ospedali per la fase due” come ha detto il Ministro Di Maio a Pratica di Mare all’arrivo degli aerei dal Qatar che portavano le due strutture.  

Partiamo da questo presupposto. La nostra zona non è stata interessata da contagi e la nostra struttura ospedaliera non è stata individuata per il ricovero di pazienti COVID, infatti l’Assessore Leone individuava “ 94 posti letto ospedale ‘Madonna delle Grazie’ di Matera, 40 San Carlo di Potenza e 100 Ospedale di Venosa per il ricovero di pazienti affetti da Coronavirus,  per la terapia intensiva contando su 64 posti, che possono diventare 90 in caso di necessità. Le altre terapie intensive presenti in Basilicata, ( tra cui Lagonegro ), DOVRANNO ESSERE A DISPOSIZIONE DI PAZIENTI NON AFFETTI DA CORONAVIRUS.    

Consideriamo strategicamente sbagliato individuare a Lagonegro un sito per l’ ospedale da campo per la fase due! Non sta a noi formulare proposte è una prerogativa demandata tutta al Presidente Bardi, quale Commissario per l’emergenza Covid.

La posizione non è ideologica ma razionale e tiene conto anche del particolare momento che la nostra Comunità vive, costretta dentro un’incresciosa impersonalità amministrativa, e che non può accettare una eventuale decisione in tal senso senza il coinvolgimento della sua rappresentanza democratica ed istituzionale.

Facciamo riferimento all’Ospedale Covid Milano Fiera, solo come esempio, nato per 400 pazienti ed utilizzato per 20 – 30, orai mancano infermieri e medici, e nel dopo emergenza, sarà smontato, intanto l’Italia in crisi ha speso 21 Milioni di €, alla Sanità sono stati sottratti 21 Milioni di investimenti.

La proposta fantasiosa si basa sulla valutazione che l’emergenza Covid, di fatto non sia più una reale emergenza e la struttura, una volta montata, rappresenterebbe per Lagonegro e per il Lagonegrese, tutto, una concreta opportunità…. Non certo un ospedale per malati  Covid (solo apparentemente per ora) ..

Nella struttura potrebbero essere ospitate attività di formazione regionali e nazionali della Protezione Civile e non solo….. Potrebbero essere organizzate manifestazioni nazionali per esercitazioni di emergenza sanitaria di terremoti o di altre calamità.

Potrebbe diventare un ritrovo nazionale e di ricovero per gli scout, insomma una serie di opportunità che ritengo positive….. !!

                    Sulla base di ciò cosa dobbiamo pensare?  A chi rideva la notte del terremoto de l’Aquila?

Non si alimenti la divisione della nostra Comunità, si sappia accettare anche un’idea diversa dalla propria, altrimenti non c’è la possibilità di esprimersi liberamente.

Aspettiamo che la nostra Comunità venga invitata a pronunziarsi sul potenziamento dell’Ospedale, che preveda  assegnazione di medici, paramedici, infermieri, oltre che funzioni e servizi utili a confermarne la centralità per il Lagonegrese, e poter offrire  solidarietà  dopo l’emergenza.

                                                                              Dott. Arch. Antonio Brigante

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