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Operazione della Squadra Mobile di Potenza con un arresto e una denuncia


In Basilicata, ancora massima attenzione da parte delle forze dell’ordine contro il triste fenomeno del caporalato.
Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Potenza hanno proceduto a Banzi, a pochi chilometri da Potenza, all’arresto in flagranza di reato di un cittadino extracomunitario di origini Sudanese di anni 32 e alla denuncia di un imprenditore del posto di anni 42, resisi responsabili rispettivamente del delitto di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, nel corso di alcuni servizi predisposti dal Questore di Potenza, Alfredo Anzalone, in occasione dell’avvio delle operazioni di raccolta del pomodoro nelle zone del Vulture-Melfese e dell’Alto Bradano.

In tutto, 15 i cittadini extracomunitari di etnie diverse trovati sul luogo della raccolta che venivano reclutati dal caporale extracomunitario di turno tra gli alloggiati di contrada Matinelle di Palazzo San Gervasio, venendo poi impiegati per diversi giorni, presso terreni agricoli situati nella città Lucana, in condizioni di scarsa sicurezza e privati dei minimi servizi igienici, oltre al pagamento difforme dai contratti di lavoro per una raccolta quotidiana di circa 3 quintali di prodotto.

L’operazione di Polizia, frutto di uno specifico protocollo operativo messo in campo dagli investigatori della Squadra Mobile, con l’ausilio di personale specializzato dell’Ispettorato del Lavoro di Potenza, diretto dal dott. Stefano Olivieri Pennesi ed il supporto della Polizia Scientifica, ha permesso di pervenire al sequestro del mezzo utilizzato dallo stesso per trasferire quotidianamente i braccianti dalla zona di alloggio di contrada Matinelle del Comune di Palazzo San Gervasio ai terreni di raccolta dei pomodori siti in agro di Banzi che una volta caricati sui mezzi di trasporto venivano trasferiti alle industrie della Campania.

Nei giorni scorsi, erano state accertate altre contestazioni amministrative in capo a datori di lavoro nel corso di servizi appositamente sviluppati sulla zona dell’Alto Bradano, nell’ambito di un continuo e costante monitoraggio dell’area territoriale in questione, avviato con l’operazione “Freedom” disposta dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato.

Rocco Becce robexdj@gmail.com

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