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Operazione Arsenico: acquisiti atti anche a Viggiano


I Carabinieri Forestali di Cosenza, con il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno fatto scattare l'”Operazione arsenico” sequestrando l’impianto di trattamento rifiuti liquidi speciali di proprietà della Consuleco srl e il depuratore comunale ubicati nel comune di Bisignano, in provincia di Cosenza.

L’attività investigativa ha portato all’emissione di due misure cautelari di obbligo di dimora nei confronti dell’amministratore e del direttore generale della Consuleco srl, società affidataria anche della gestione dell’impianto comunale di Bisignano ai quali è stato contestato il reato di inquinamento ambientale. Secondo quanto emerso dalle indagini i due, fornendo illecite direttive ai dipendenti, anch’essi indagati, si sono resi responsabili del reiterato sversamento nel fiume Mucone di ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi.

Stupefatto anche il capo della Procura: «Un impianto per la depurazione dei reflui industriale, invece di depurare gettava questa roba nel fiume Mucone. Veleno allo stato puro». Questa roba sarebbe azoto ammoniacale, mercurio, ferro, boro, zinco, arsenico, cromo, nichel e idrocarburi ed Escherichia coli, trovati nell’acqua fluviale (grazie a 102 prelievi) con valori fino a 40mila volte il limite consentito. Col risultato d’aver causato «la compromissione e il deterioramento delle acque e del relativo ecosistema».

Perquisizioni e sequestri in tredici siti industriali ubicati in Puglia, Basilicata (Viggiano), Calabria e Sicilia. Nell’impianto di estrazione di Viggiano, come negli altri siti industriali interessati, è stata acquisita documentazione esclusivamente a fini probatori (per la ricerca della prova), visto che questi siti conferivano i rifiuti nell’impianto di Bisignano sulla base di regolari autorizzazioni.

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