Politica

Liste d’attesa interminabili, la sanità lucana in difficoltà? Lacorazza e la Lega rispondono


La Lega non ci sta e dice basta:

Non è una novità, ma ora a certificarlo è un report Censis (su dati  Istat): la spesa Sanitaria privata in Basilicata è tra le prime tre  peggiori d’Italia, con forti ripercussioni sui risparmi delle famiglie  lucane.
I cittadini, causa le lunghe e interminabili liste d’attesa  negli ospedali pubblici lucani, per usufruire di un servizio celere e  risposte in tempi brevi sono costretti a ricorrere alla sanità privata  per analisi e quant’altro necessiti.

A soffrire di più sono gli anziani, i disabili e le famiglie dei ceti  bassi e medi che ricorrono ai propri risparmi, in questo periodo  difficile, per fronteggiare questa mancanza col timore che i ritardi  del servizio pubblico possano poi portare ad aggravare l’eventuale  patologia.

“A Policoro la situazione è critica- tuona Domenico Bianco  coordinatore provinciale Lega MT- è notizia recente che sono finiti in  lista di attesa anche gli assistiti in connessioni a gravi menomazioni  e disabilità invalidanti che da mesi attendono l’erogazione di  dispositivi protesici durevoli da parte dell’ASM che dovrebbe soltanto  autorizzare le dotazioni sulla base di prescrizioni mediche.”

Interminabili anche le liste relative alla prevenzione contro i tumori  dove l’attesa si protrae per oltre sei mesi causando disagi  specialmente alle donne in attesa di un ecografia. Alla luce di questi  fatti in Basilicata sembra che le risorse vengano destinate male, a  chi non ne ha bisogno e alla fine a rimetterci sono sempre i cittadini  oramai stanchi e vessati. “Bisogna intervenire immediatamente sul  problema- conclude Bianco- serve una sana ristrutturazione del sistema  Sanitario Lucano per dare risposte immediate, con tempi certi e  ragionevoli. La Lega Basilicata è sensibile su questa problematica  affinché vengano prese misure idonee per preservare il diritto alla  salute di tutti, per le future generazioni e soprattutto verso gli  anziani, gli invalidi e i disabili”.

Risponde Lacorazza. Approvate nel collegato alla legge di stabilità le proposte che avevo avanzato per abbattere i tempi delle liste di attesa. Istituito Osservatorio regionale e accolti nell’emendamento della Giunta i contenuti del mio ODG comunque approvato

La ruspa contro l’abbattimento dei tempi delle liste di attesa è stata messa in moto.  Avevo avviato da tempo un confronto sul merito di questo problema e nei giorni scorsi  avevo depositato proposte concrete che sono state approvate dal Consiglio Regionale. 

È stato istituto l’Osservatorio Regionale per le liste di attesa, aperto ai cittadini e ai sindacati che dovrà riferire ogni sei mesi delle criticità’, delle responsabilità e delle possibili soluzioni per abbattere i tempi per una prestazione sanitaria.

Lo stesso emendamento proposto dal Presidente della Giunta Regionale recepisce gran parte delle proposte avanzate e in particolare riprende i commi 12,13,14,15 del dgsl 124 del 1998 caduto del dimenticatoio e che, nei giorni scorsi, ho riportato all’attenzione per la stretta relazione tra tempi di attesa e attività libero professionale (intramoenia). Il comma 13 art. 3 del dgsl 124 del 1998, come riportato anche nell’ordine del giorno approvato, pone il tema di verificare sulla effettiva libera di scelta per l’attività intramuraria poiché in caso contrario non dovrebbe essere il cittadino a pagare la intera tariffa. 

Ovviamente tutto ciò dovrà essere accompagnato da maggiore rigore in termini di appropriatezza, di controlli, di riequilibrio tra ospedale e territorio, di attività del CUP per il delicato ruolo di organizzazione e di comunicazione tra la domanda e l’offerta del servizio sanitario. In attesa, quindi, delle nuove linee guida nazionali per l’abbattimento dei tempi delle liste di attesa si pongono le condizioni per un nuovo piano attuativo regionale, altra proposta avanzata ed approvata.

Infine è passata la linea per la quale, prima dell’avvio dell’iter sulla richiesta di maggiore autonomia per la Basilicata, è necessario aprire un confronto con i Ministeri competenti per rimuovere il blocco sul turno over al 2020 e quindi procedere, nel rispetto dell’equilibrio finanziario, all’assunzione di personale da dedicare all’abbattimento delle liste di attesa. 

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