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L’esordio del governo Draghi: il discorso programmatico del Premier al Senato


Questo è il giorno dell’esordio del governo Draghi al Senato.

Il nuovo Presidente del Consiglio si è presentato questa mattina a Palazzo Madama per pronunciare il discorso programmatico del governo e per ottenere la fiducia dei senatori.

Fiducia che, peraltro, si prefigura scontata e ampissima nei numeri. Anche la “fronda” dei dissidenti del M5S sembra aver perso consistenza soprattutto dopo la mossa delle forze dell’ex-maggioranza (PD-M5S-LeU) di dare vita al cosiddetto “Intergruppo”.

Si tratta di un coordinamento politico permanente che ha l’obiettivo di marcare le differenze programmatiche con il centrodestra, e di rinsaldare ufficialmente la leadership di Giuseppe Conte quale nuovo punto di riferimento dello schieramento progressista.

Tornando al discorso programmatico di Mario Draghi, possiamo dire di aver ascoltato parole e dichiarazioni d’intenti assolutamente non sorprendenti.

Il nuovo Premier ha esordito parlando dell’urgenza di combattere il Virus, elencando i terribili dati del contagio e sbagliando clamorosamente il dato attuale dei ricoveri in Terapia intensiva (2.079 ricoveri anzichè 2 milioni).

Dopo alcuni secondi d’imbarazzo, amplificati dal brusio dell’aula, il Ministro Giorgetti si preoccupa di avvisare il Premier della necessità di raddrizzare il tiro.

Il capo dell’esecutivo ha poi parlato della necessità di razionalizzare gli aiuti alle imprese, specificando che è finito il tempo degli “Aiuti a pioggia” e che meriteranno i sussidi soltanto le aziende “Sane.”

Passaggio centrale del discorso è stato l’invito all’ “Unità e allo Spirito Repubblicano: Questo governo può fare bene soltanto se avrà il sostegno del Parlamento.”

Le forze politiche che hanno aderito alla nuova maggioranza (tutte quelle presenti in Parlamento ad eccezione di Fratelli d’Italia e Sinistra Italiana) sono state così invitate a non litigare e a non creare ostacoli all’esecutivo.

Draghi ha poi riconosciuto al precedente governo guidato da Giuseppe Conte la capacità di aver condotto buone trattative in Europa e di aver impostato nella maniera corretta il programma di investimenti conseguenti al programma “Next Generation Eu”.

L’ex Presidente della BCE ha chiarito inoltre che il suo governo sarà fortemente ancorato all’Unione Europea e all’alleanza Atlantica. Uno dei pochi acuti del nuovo Premier si è registrato quando ha parlato di “Irreversibilità della moneta Unica”: passaggio che, con tutta probabilità, è una risposta alle esternazioni televisive di Matteo Salvini di queste ore.

All’interno del difficile equilibrismo dialettico che il Premier ha dovuto costantemente mantenere per non urtare eccessivamente le sensibilità politiche opposte presenti all’interno della sua maggioranza, si sono distinti due momenti:

Draghi lancia un segnale a destra quando parla de “La necessità di una nuova riforma fiscale complessiva” e uno a Grillo quando fa riferimento alle nuove generazioni e alla transizione ecologica.

Per il resto, un riferimento nemmeno troppo velato alla scarsità di competenza all’interno delle Pubbliche Amministrazioni (secondo il Premier soprattutto al Sud) e un invito conclusivo al Parlamento ad agire esclusivamente per “Amore dell’Italia”.

Mario Draghi ha parlato per circa 53 minuti ed è stato interrotto per ventuno volte dagli applausi dei senatori (un lungo applauso è stato dedicato dallo schieramento Pd-M5S all’ex premier Giuseppe Conte).

In corso al Senato il dibattito sulla fiducia ma il voto non inizierà prima delle 22 di questa sera.

Nel frattempo, il premier si è recato a Montecitorio per depositare il discorso che pronuncerà alla Camera dei Deputati.

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