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Lavoratori della Garramone in sciopero per la difesa del lavoro


Da questa mattina 7 Lavoratori della Garramone hanno iniziato lo sciopero della fame per la difesa del loro Lavoro. Da tempo denunciamo unitariamente, come categorie dei Metalmeccanici, la messa in discussione delle tutele del Patto di Sito che nelle interpretazioni date dalle aziende e da Confindustria sta generando forti criticità rispetto alla tenuta dei livelli occupazionali nelle attività terziarizzate da ENI. Nei cambi di appalto si continua ad agire la leva della frammentazione dei Lavoratori e della migrazione non regolata delle attività con massicci ricorsi agli ammortizzatori sociali covid che, a nostro avviso, poco hanno a che vedere con l’attuale riorganizzazione industriale.

 

Lo stiamo urlando da tempo ma non riceviamo risposte, registriamo invece l’arroccamento delle aziende e delle associazioni datoriali su posizioni, nella migliore delle ipotesi, dilatorie malgrado ai tavoli vengano posti fatti reali e certificati. La convocazione del tavolo della trasparenza potrebbe essere una occasione di ripartenza a patto che tutti gli attori si predispongano alla soluzione dei problemi dei Lavoratori su cui è stato scaricato tutto il prezzo della crisi.

Non abbiamo nessun interesse ad “aizzare le folle” come qualcuno afferma ma c’è bisogno di risposte. Non ascoltare i Lavoratori che in questa fase arrivano ad esercitare forme di lotta così estreme è SBAGLIATO ed il protrarsi di questi atteggiamenti di non risposta produrrà guasti irreparabili. Ci auguriamo che non sia la strategia scelta da aziende e committente per risolvere altro.

Ai Lavoratori in Lotta la solidarietà della Fiom di Basilicata.

Quella dei lavoratori della Garramone è un’ulteriore protesta di fronte alla quale non si può chiudere gli occhi. Chiediamo che l’azienda ritiri la cassa integrazione, che si riapra subito un confronto nel rispetto delle regole e che il Governatore Bardi convochi subito il Tavolo della Trasparenza per affrontare, una volta per tutte, le criticità legate all’indotto Eni”.
Lo ha detto il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli che oggi ha incontrato i lavoratori della Garramone –  in sciopero della fame per rivendicare il diritto al lavoro e la continuità occupazionale in seguito ai cambi d’appalto – ai quali ha espresso il sostegno del sindacato. “E’ l’ennesima vicenda che – ha sostenuto – ribadisce la necessità di aggiornare il Patto di Sito (Val d’Agri) attraverso uno schema nuovo che definisca una volta per tutte compiti e funzioni del Distretto Energetico. Diventa prioritario garantire posti di lavoro e contratti uguali mettendo fine alla situazione attuale che registra, ad ogni cambio di appalto e sub-appalto, posti a rischio per i lavoratori lucani e contratti differenti. Su questi aspetti la Uil, attraverso le sue categorie di settore (Uilm, Uiltec, Feneal, Uiltucs,Uiltrasporti ) sta conducendo una battaglia senza risparmio di energie e di impegno dalla parte dei lavoratori lucani. Sono tante ancora le vertenze aziendali aperte. Vogliamo che si recuperi e ammoderni il contratto di sito, soprattutto in materia di ambiente, di sanità e di occupazione e che si eviti il dumping contrattuale.
Puntiamo a riformulare quelle che sono le regole contrattuali, stabilendo meglio i perimetri e recuperando soprattutto l’occupazione locale. Riteniamo che bisogna puntare a una capacità di sviluppo che passi anche attraverso un processo di decarbonizzazione, un progetto per le bioplastiche e i parchi fotovoltaici. Chiediamo risposte occupazionali per i cittadini della Basilicata e lavoro per le imprese locali”.

 

Invece a Viggiano la protesta di alcuni disoccupati viggianesi:

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