“Pensavo è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra”
(Amico Fragile, Volume VIII – 1975)
A ottant’anni dalla nascita di Fabrizio de André rendiamo omaggio al cantautore genovese e al suo nume ispiratore: Georges Brassens.
Fabrizio De André, nasce il 18 febbraio 1940 a Genova. Fin da bambino dimostra di avere una personalità ribelle e un comportamento “fuori dagli schemi”, che si riverserà anche nella sua scrittura.
Inizialmente si dedica agli studi giuridici, poi si avvicina al mondo della musica, grazie anche ad un personaggio che lo ispirerà molto: George Brassens, un cantautore francese di origini lucane. Figlio di Elvira D’Agrosa, emigrata da Marsico Nuovo in Francia, Brassens sin da bambino manifesta una grande passione per la musica, incentivata a quanto pare anche dai canti popolari intonati dalla mamma e tipici del nostro territorio.
Tra le sue composizioni, ricordiamo “Le Gorille”, una canzone di denuncia politica, per molto tempo censurata in Francia, tradotta poi da De André e “La mauvaise rèputation”, dove Brassens evidenzia la cattiva reputazione che si è procurato e di come tutti lo giudichino male. Le cronache ci raccontano che De André ebbe l’opportunità di conoscerlo di persona, ma si rifiutò proprio per via del caratteraccio del cantautore francese.
Anche De André si impone, sin da subito, all’attenzione del pubblico per i suoi testi “crudi”, che parlano di violenza, prostitute, alcool e droga, ma anche perché è un forte sostenitore delle “minoranze” e a loro dedica buona parte delle sue canzoni, basti pensare alle famosissime “Bocca di rosa”, “La guerra di Piero” o “La canzone di Marinella”, ispirata ad un fatto di cronaca.
A Marsico Nuovo resta traccia del legame con il noto cantautore italo – francese in una interessante iniziativa di valorizzazione del centro storico, promossa dall’attuale Amministrazione Comunale. Il “Borgo della Musica” è, infatti, un progetto di ospitalità diffusa, un nuovo modello di accoglienza, che coinvolge case non troppo distanti fra loro, ognuna delle quali porta il nome di un cantautore italiano: da Lucio Dalla a Pino Daniele, da Lucio Battisti a Fabrizio De André e, naturalmente, George Brassens per rimarcare, ancor più, lo stretto rapporto tra il cantautore genovese e quello francese.
A Georges Brassens, inoltre, sono stati dedicati una Piazza del centro storico e un vicolo del rione Casale. Molto attiva è anche “L’Associazione Brassens Marsico Nuovo” , promotrice di iniziative per far conoscere il talento del cantautore italo-francese a un pubblico sempre più vasto e di concorsi per giovani cantautori che abbiano compreso la grande lezione del maestro.
I testi di questi due grandi artisti, nonostante sia passato del tempo, continuano ad essere immortali e questo, è principalmente dovuto al loro modo schietto di raccontare la realtà attraverso le loro canzoni, che sono delle vere e proprie poesie.
I personaggi di De André non sono così diversi da quelli che oggi potremmo chiamare “outsider”: prostitute, omosessuali, transgender o semplicemente persone che vivono in estrema povertà ed emarginazione sociale sono con il loro dolore e le loro sofferenze una lezione di umanità da cui apprendere. E forse è proprio l’umanità, un valore oggi quasi in via di estinzione, che De André vorrebbe consegnare alle generazioni future, ragion per cui i suoi testi appaiono di schiacciante attualità.
Maria Antonietta Cosentino
III A del Liceo Scientifico
IIS “G. Peano” di Marsico Nuovo