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La sagra del fagiolo di Sarconi, fase 2


di Carmen Ielpo

Sarconi conta circa 1.500 abitanti. Ma ogni anno, nelle serate del 18 e 19 agosto, arriva ad accogliere 30mila persone, che si riversano nei suoi vicoli stretti e accoglienti per la famigerata Sagra del Fagiolo IGP. Un appuntamento irrinunciabile sia per i tanti appassionati del pregiato legume, ma soprattutto per una comunità che si identifica pienamente e con estremo orgoglio in questa produzione d’eccellenza che da sempre scandisce i momenti salienti della vita del paese.

Ma l’estate 2020, si sa, non sarà come le altre. E allora, come si sta organizzando la Pro Loco che da sempre organizza la sagra? È già pronto un “piano B” qualora le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria dovessero protrarsi ancora?

Camillo Fortunato è il presidente della Pro Loco di Sarconi da due anni e rappresenta i 150 volontari che materialmente consentono che la magia si ripeta ogni metà d’agosto: «Abbiamo già in mente un paio di idee. Perché, in un modo o in un altro, la 39esima Sagra del Fagiolo IGP di Sarconi si svolgerà comunque. La nostra prima intenzione è di non interrompere questa tradizione. E quindi, se le restrizioni governative dovessero rimanere identiche a quelle di oggi, organizzeremo un evento virtuale con ospiti e autorità da rilanciare sui media tradizionali e sui social. Capisco, nulla di succulento. Ma se ci dovessero essere margini per un allentamento delle misure, allora abbiamo pensato a un ristorante all’aperto».

L’idea è semplice ma azzeccata: 200 posti a sedere in piazza, menù tutto a base di fagioli preparato da ristoranti, bar e pasticcerie del paese, prenotazioni on line. Questo per almeno 5 serate.

«In questo caso potremmo consentire ai tanti estimatori del nostro fagiolo di poter godere almeno in parte dell’atmosfera della sagra».

La Pro Loco ha anche stimato, sulla base delle esperienze precedenti, le eventuali perdite derivanti dall’annullamento della sagra: «Parliamo di circa 500mila euro se includiamo nella stima gli introiti di alberghi, ristoranti, produttori, artigiani vari – afferma Fortunato – Ai nostri produttori verranno anche meno gli introiti per i circa 15 quintali di fagioli che riversano sulla sagra».

FONTE: BASILICATAPOST.IT

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