Disposto il ritiro di tutti i farmaci in cui è presente il principio attivo ranitidina, utilizzato per trattare problemi gastrici come l’acidità. La decisione è stata presa dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco).
Stando a quanto riportato dal sito rainews.it, tale decisione è presa per via della presenza di un’impurità potenzialmente cancerogena nei farmaci prodotti dall’officina Saraca Laboratories in India. Esattamente, si tratta dell’impurezza N-nitrosodimetilammina (NDMA) della classe delle nitrosammine.
Insieme ad altre agenzie, l’Aifa si sta muovendo in modo precauzionale per ridurre al minimo i rischi per i pazienti. L’obiettivo è di limitare al massimo l’esposizione alla sostanza potenzialmente dannosa. Sempre a scopo precauzionale, l’Agenzia ha anche disposto il divieto di utilizzo di tutti i lotti commercializzati in Italia di medicinali contenenti ranitidina prodotta anche da altre officine farmaceutiche, in attesa che vengano analizzati.
Aifa ritira farmaci con ranitidina
L’Aifa, inoltre, ha realizzato una lista di 516 prodotti contenenti la ranitidina. Dal Raniben Cpr all’Ulcex Cpr, dalla Ranitidina Eg 300 mg al Ranibloc, e anche il celebre Buscopan antiacido fino alle compresse effervescenti da 75 mg, di cui sono 12 i lotti da non utilizzare. E poi ancora lo Zentiva, lo Zantac, l’Hexal iniettabile. È possibile leggere l’elenco completo dei farmaci (ritirati e al momento vietati) sul sito dell’Agenzia del Farmaco.
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato la NDMA come sostanza probabilmente cancerogena per l’uomo. La sua presenza è accertata in diversi alimenti e nelle forniture di acqua. Non può causare danni in quanto ingerita in quantità molto basse. Nel caso in cui un cittadino fosse in cura con un farmaco a base di ranitidina, l’Aifa consiglia di non sospendere il trattemento ma di recarsi dal medico per farsi dare la ricetta di un medicinale alternativo.