Politica

Il terzo mandato del Sindaco nei comuni fino a 5mila abitanti è legge


Il 5 aprile 2022 il Senato (190 voti a favore, nessuno contrario e 23 astenuti) ha approvato in via definitiva il DDL  in tema di “controllo di gestione, limite al numero di mandati consecutivi dei sindaci nei piccoli comuni e norme sull’inconferibilità di incarichi negli enti privati in controllo pubblico”, già approvato alla Camera.  La novità a questo punto scatterà dalle amministrative del 12 giugno dopo i termini legati alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale entrerà ufficialmente in vigore.

 Il testo licenziato dai due rami del Parlamento contiene delle modifiche al Testo Unico degli enti locali (TUEL) e al d. lgs. 39/2013. In particolare, viene introdotta una disciplina differenziata in materia di numero di mandati dei sindaci. Per i piccoli comuni (con popolazione inferiore a 5.000 abitanti) vige il limite di 3 mandati consecutivi; mentre per gli altri (con un numero di abitanti pari o superiore a 5.000) vale il limite dei 2 mandati consecutivi. Attualmente, il limite dei tre mandati è previsto per i comuni sino a 3.000 abitanti, mentre, con la novella, viene esteso ai comuni sino a 5.000 abitanti. Inoltre, i sindaci che abbiano svolto un numero di mandati consecutivi superiore al limite previsto non sono ricandidabili. Un’altra modifica al TUEL riguarda l’esclusione dei piccoli comuni dal novero degli enti locali che sono tenuti ad applicare il controllo di gestione. La ratio della novella consiste nel prevedere norme più semplici per i comuni di dimensioni ridotte che, spesso, si trovano in difficoltà nell’osservare gli adempimenti di legge, ad esempio, a causa della carenza di personale. Infine, ai soggetti condannati per reati dei pubblici ufficiali contro la P.A. non possono essere assegnati incarichi amministrativi di vertice (come Segretario generale, capo Dipartimento, Direttore generale et cetera) nelle amministrazioni statali, regionali e locali – come già previsto – ma anche negli enti di diritto privato in controllo pubblico.

I comuni italiani con popolazione fino a 5mila abitanti sono oltre 5mila su un totale di 7.904.  Dei 131 comuni della Basilicata, ben 107 hanno una popolazione di meno di 5mila residenti: 22 su 31 in provincia di Matera e 85 su 100 in quella di Potenza per un totale, anche in questo caso, di oltre 200mila abitanti.

Una delle modifiche al Testo Unico degli enti locali (TUEL) riguarda l’esclusione dei piccoli comuni (con popolazione inferiore a 5.000 abitanti) dal novero degli enti locali che sono tenuti ad applicare il controllo di gestione. In particolare, l’art. 196 c. 1 viene modificato come segue:

  • “Al fine di garantire la realizzazione degli obiettivi programmati, la corretta ed economica gestione delle risorse pubbliche, l’imparzialità ed il buon andamento della pubblica amministrazione e la trasparenza dell’azione amministrativa, gli enti locali, ad esclusione dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, applicano il controllo di gestione secondo le modalità stabilite dal presente titolo, dai propri statuti e regolamenti di contabilità”.

Il controllo di gestione è “la procedura diretta a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati e, attraverso l’analisi delle risorse acquisite e della comparazione tra i costi e la quantità e qualità dei servizi offerti, la funzionalità dell’organizzazione dell’ente, l’efficacia, l’efficienza ed il livello di economicità nell’attività di realizzazione dei predetti obiettivi” (così dispone l’art. 196 c. 2 TUEL).

La ratio della modifica consiste nel prevedere norme più semplici per i comuni di piccole dimensioni che spesso si trovano in difficoltà nell’osservare gli adempimenti di legge, ad esempio, a causa del personale ridotto o per carenza delle cognizioni necessarie.

 

FONTE E ARTICOLO COMPLETO ALTALEX.COM

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